mercoledì 3 novembre 2010

Al via il road show informativo sull’atomo

Il dibattito sul nucleare entra nelle università italiane: è partito la scorsa settimana il road show informativo sul tema del ritorno all’energia atomica, organizzato da Enel ed Edf in collaborazione con i principali atenei del nostro Paese. Il progetto, dal titolo “L’energia nucleare accende la ricerca”, andrà avanti fino a maggio 2011 e comprende dieci tappe: la prima è stata Genova, le prossime saranno Palermo e Torino. Argomenti principali del road show genovese sono stati medicina e tecnologia in ambito nucleare. Obiettivo dell’evento è promuovere nel mondo accademico una nuova cultura del nucleare, evidenziandone le opportunità sia in termini di incremento della ricerca che in genere occupazionali.

Gli studi sull’atomo, pur con fortune alterne, in realtà non si sono mai interrotti: in Italia oggi gli studenti e i dottorandi che completano il loro ciclo di studi sui temi nucleari sono circa 80-100 l’anno e finora la maggior parte di loro è stata successivamente impiegata all’estero. I docenti e i ricercatori dei tre settori scientifici caratteristici legati all’energia atomica (fisica del reattore nucleare, impianti nucleari, strumentazioni e misure nucleari) sono, invece, circa 70. I corsi di laurea in ingegneria nucleare, o in ingegneria energetica con percorsi di formazione sul nucleare sono presenti in diversi atenei, dal Politecnico di Milano e di Torino all’Università di Pisa, dall’università di Padova alla Sapienza di Roma, fino alle Università di Palermo, Bologna e Pavia.

Nella stessa Genova è attivo dal 2009 il Master di II livello in "Scienze e Tecnologie degli impianti nucleari".Tuttavia non c’è dubbio che il ritorno all’atomo renda ancora più necessario rispetto al passato formare nuove figure da impiegare in diversi campi: non solo ingegneri nucleari, ma anche economisti, giuristi, tecnici specializzati, periti, sociologi…

L’iniziativa, a mio avviso, raggiunge due obiettivi important: innanzitutto fornire un quadro completo delle tante possibilità occupazionali legate al nucleare, ma anche contribuire a parlare correttamente di energia atomica, in una fase in cui spesso e volentieri se ne parla in maniera sbagliata.

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