lunedì 31 gennaio 2011

Per il nucleare servono 10mila esperti

Per la realizzazione completa del programma nucleare italiano (8 reattori di terza generazione) servono 10.000 esperti in 10 anni. Questo, in sintesi, quanto emerge da un rapporto dell’Enea, sulle necessità formative, presentato nel corso del convegno “La formazione delle risorse umane nel nuovo programma nucleare”.

Secondo lo studio con la costruzione di quattro centrali con doppio reattore la distribuzione percentuale per settore si divide in un 60% dedicato alla costruzione, in un 25% per le operazioni, e in un 15% per la produzione. Ogni centrale di terza generazione di tipo Epr richiede non meno di 2.500 addetti per anno per un periodo di circa 6 anni, con una quota di 800 persone che rimangono in organico per la gestione.

La quota di laureati ‘nucleari’ - afferma il rapporto - rimane entro il 40%, con la stima di una disponibilità di 1.000 laureati per centrale. Gli istituti che offrono formazione nucleare sono organizzati in un Consorzio interuniversitario per la ricerca tecnologica nucleare a cui aderiscono sette università italiane: il politecnico di Milano e quello di Torino, le università di Bologna, Padova, Palermo, Pisa, Roma.

Secondo il commissario dell’Enea, Giovanni Lelli, “la carenza di competenze può diventare una criticità per lo sviluppo dei programmi nazionali, nel caso si dovesse determinare uno squilibrio tra domanda e offerta di risorse qualificate”. Per questo, aggiunge Lelli, “la qualificazione delle risorse è indispensabile per affrontare la sfida tecnologica che comporta una sfida di sistema come un programma nucleare”.

A proposito di futuri ingegneri, tempo fa avevo parlato di Alexis Kaplan, tra gli 11 studenti che stanno per laurearsi in ingegneria nucleare presso la prestigiosa University of California, Berkeley, una delle prime 3 università al mondo per i programmi in ingegneria. Oggi sul blog di Chicco Testa, c'è la testimonianza di un altro studente di dottorato in Ingegneria Nucleare all’Università della California Berkeley. Qusta volta è italiano, e spiega perché gli studi sulla tecnologia nucleare lo hanno portato all'estero.

giovedì 27 gennaio 2011

Il London Eye, il divertimento a basse emissioni


Uno dei simboli più famosi di Londra è ora alimentato da energia pulita e rinnovabile, a zero emissioni CO2. La Merlin Entertainment, proprietaria della ruota gigante London Eye, ha stretto infatti una partnership di tre anni con EDF Energy per ridurre la ‘carbon footprint’ dell’attrazione turistica.

Tramite l’accordo, EDF Energy garantirà che ogni unità di energia usata per alimentare il London Eye sarà prodotta da fonti a basse emissioni di carbonio, come il nucleare e le rinnovabili.

Per celebrare l’impegno verso un futuro energetico più verde e sostenibile, Merlin Entertainment e EDF Energy hanno illuminato i cieli di Londra con uno show speciale di luci, invitando i cittadini del Regno Unito ad attivarsi nella lotta contro il cambiamento climatico.

Fonte: London Eye e EDF Energy

mercoledì 26 gennaio 2011

Nuclear Science Week


Sul blog Nuclear Fissionary, leggo aggiornamenti dalla settimana americana dedicata al nucleare, ovvero la nuclear science week. Un'iniziativa molto interessante, organizzata per valorizzare, approfondire e insegnare agli studenti il contributo che l'industria nucleare fornisce ogni giorno alla società americana. Inaugurata il 24 gennaio, con un incontro dal tema “Get to Know Nuclear", l'iniziativa prosegue fino al 28 gennaio con l'obiettivo di promuovere l'educazione scolastica in questa materia, favorire la partecipazione e la comunicazione su un tema tanto importante, delicato e indispensabile.

Sul sito ufficiale, riassunti in cinque punti i motivi che stanno alla base di inizative di questo tipo. Innanzitutto perchè la "Nuclear science" gioca un ruolo fondamentale nella vita degli americani e nel mondo. E poi perchè ...

18 milioni di procedure di medicina nucleare vengono eseguite ogni anno su 305 milioni di persone; (http://www.world-nuclear.org )

104 reattori nucleari negli USA impiegano 700 persone che lavorano in 31 stati che hanno le centrali nucleari; (http://www.nei.org )

20% dell'elettricità nazionale americana è generata da nucleare; (http://www.nei.org)

436 centrali nucleari sono funzionanti in 30 Paesi, fornendo il 14% dell'elettricità mondiale.

53 nuove centrali nucleari sono in costruzioni in 14 Paesi; (http://www.nei.org)

martedì 25 gennaio 2011

Più sole e atomo: la strategia energetica di Riad

Meno dipendenza dal petrolio, più energia da fonti alternative, in particolare dal sole e dall'atomo.
Partendo da altre premesse e altri scenari geo politici, arriva alla stessa conclusione della neccessità di diversificare le fonti energetiche anche il paese di re Abdullah, il più ricco al mondo per riserve petrolifere. Oggi, infatti, si trova davanti a un bivio: continuare a basare il proprio sviluppo sull'estrazione del greggio, rischiando tra pochi anni di non poter garantire i livelli di export attuali, oppure avviare nuovi progetti per differenziare le proprie fonti d'approvvigionamento e "salvaguardare" le riserve petrolifere.

La questione, riporta il sito web dell'emittente "Financial Times", è vitale per l'economia del paese del Golfo. Un recente rapporto governativo indica che nei prossimi 17 anni il fabbisogno energetico della popolazione saudita quasi triplicherà, passando da 3,2 milioni di barili al giorno a 8 milioni, che è pressapoco il dato della produzione attuale. Il rischio è che la maggior parte delle risorse debba essere destinato al mercato interno, riducendo le esportazioni di greggio sulle quali il paese ha finora fondato la sua ricchezza.

"Le esportazioni di petrolio e la crescita economica saranno frenate se non ci sarà un incremento di energia prodotta da altre fonti", ha affermato Hashim Yamani, presidente della Città di re Abdullah per l'Energia atomica e rinnovabile. La strategia di Riad di diversificare le fonti d'approvvigionamento energetico risponde quindi alla crescente domanda interna. Negli ultimi mesi i vertici di Riad hanno discusso con Mosca la firma di un progetto di accordo di cooperazione per lo sviluppo di energia nucleare a scopi civili.

lunedì 24 gennaio 2011

Nuovo rapporto sul nucleare in Italia


Nei giorni scorsi è stato presentato a Roma, presso la Camera dei Deputati, il rapporto "Energia Nucleare in Italia. Come proseguire il percorso", realizzato dalla Fondazione Energylab ed edito da Gruppo Italia Energia. Lo studio analizza lo scenario italiano in rapporto al ritorno al nucleare e alle trasformazioni avvenute negli ultimi due anni.

"Una piccola percentuale di utilizzo di carbone e grande di gas, l’assenza di nucleare nazionale, ma una significativa frazione di nucleare importato e un costo sensibilmente più alto rispetto ad altri Paesi: ecco le anomalie che caratterizzano il settore elettrico in Italia e che rendono necessario un radicale ripensamento del mix energetico."

Partendo da queste premesse, due anni fa, la Fondazione EnergyLab pubblicò il Rapporto Preliminare sulle Condizioni per il Ritorno all’Energia Elettronucleare in Italia. Trascorsi due anni, il volume appena pubblicato prosegue il cammino nel solco già tracciato dal precedente e analizza lo scenario italiano in rapporto al ritorno al nucleare e in considerazione delle trasformazioni avvenute in questo ultimo lasso di tempo.

Dal rapporto emerge una fotografia della situazione in cui ai risultati già ottenuti devono seguire in tempi rapidi scelte puntuali come la definizione delle competenze e delle procedure o l’operatività dell’Agenzia per la sicurezza nucleare. Tanto il rapporto quanto i relatori intervenuti alla presentazione concordano soprattutto sulla necessità di dialogo e informazione per permettere al Paese di comprendere tutti gli aspetti relativi ad una scelta che rappresenta una grande sfida per l’Italia non solo nell’ottica delle politiche energetiche.

Per rispondere in maniera adeguata a questa sfida il rapporto invita ad uno sforzo corale, che coinvolga i decisori politici a ogni livello, il mondo imprenditoriale e quello scientifico, i mass media e l’opinione pubblica. Perché i cambiamenti avvenuti tra il 2008 e il 2010 sono importanti. Ma oggi l’Italia è solo all’inizio; rimane da percorrere ancora molta strada.

Tra i temi trattati nel rapporto: Il contesto legislativo e normativo (dalla Legge 99/2009 all’Agenzia per la Sicurezza Nucleare), Energia nucleare e protezione della salute e dell’ambiente, Radioprotezione e sicurezza degli impianti, Localizzazione degli impianti: aspetti tecnici, amministrativi e strumenti di partecipazione, Il consenso sociale (informazione, comunicazione, impatti economici e compensazioni), Aspetti economici (ciclo del combustibile, costi di investimento e di generazione), Il modello consortile e le implicazioni economico-industriali, Decommissioning e smaltimento dei rifiuti radioattivi.

giovedì 20 gennaio 2011

Greenpeace? No grazie

"Ho lasciato Greenpeace perché a un certo punto, l'associazione ha abbandonato la scienza e la logica. Fino a quando si trattava di salvare le balene era semplice ma oggi l’organizzazione ha scelto la via della disinformazione, del sensazionalismo e della paura. Le loro posizioni sono spesso contrarie per partito preso: dicono no al nucleare che potrebbe diminuire l’inquinamento, diffondendo paure inesistenti. [...]

Una centrale termoelettrica a carbone o gas non la sostituisci con dei bei pannelli fotovoltaici ma soltanto con la fissione dell’atomo. Fare le barricate contro quest’ultimo equivale a costruire autostrade per le fonti fossili. A che serve costruire una centrale fotovoltaica o una idroelettrica, se poi devi affiancarle una robusta e inquinante centrale a carbone?"

Patrick Moore

mercoledì 19 gennaio 2011

Premi e borse di studio per gli studenti

Enel bandisce borse di studio e premi di laurea destinati agli studenti di ingegneria nucleare. L'iniziativa, partita il 17 gennaio, è rivolta agli studenti di 5 università italiane: Pisa, Palermo, Roma "La Sapienza", Politecnico di Milano e Politecnico di Torino.

Le borse di studio consistono ciascuna in seimila euro destinati a studenti iscritti al primo anno della laurea specialistica in ingegneria nucleare o energetica. I premi di laurea sono destinati a iscritti al secondo anno della laurea specialistica in ingegneria nucleare o energetica che conseguiranno il titolo nell'anno accademico 2010/2011e consistono ciascuno in un finanziamento di tremila euro. Il termine per la presentazione delle domande è il 14 marzo 2011.

L'iniziativa, giunta alla seconda edizione, si inserisce nel progetto di collaborazione fra il mondo industriale e quello accademico per favorire la formazione dei tecnici specializzati che si dovranno occupare delle future centrali italiane.

In particolare, gli obiettivi dichiarati dell'Enel sono tre: «Sostenere le nuove generazioni, creare nuove opportunità di lavoro e sviluppare l'innovazione e le competenze nel settore dell'ingegneria energetica e nucleare in particolare».

lunedì 17 gennaio 2011

Quando la California puntò solo sulle rinnovabili...

Nel 1980 il futuro governatore della California Jerry Brown decise che lo Stato doveva abbandonare il carbone e il nucleare e diventare il primo utilizzatore di "energia alternativa”, solare e eolica. Il risultato fu che nel 2000 la California non ha avuto abbastanza elettricità per far funzionare i semafori.

Il punto cruciale di questa ondata di energie rinnovabili fu la legge PURPA, la Public Utilities Regulatory Policy Act del 1978, che imponeva alle compagnie elettriche di acquistare energia da qualsiasi piccolo produttore. La legge fu propagandata come l’ "apertura della rete ai produttori alternativi." Di fatto le compagnie elettriche dovettero acquistare l'elettricità che chiunque produceva a un prezzo vantaggioso per il produttore.

In California, l'effetto fu quello alzare il prezzo dell'energia elettrica, le compagnie elettriche infatti furono sovraccaricate di elettricità che dovevano pagare a costi esorbitanti. Quando lo Stato ha cercato di deregolamentare il sistema, alla fine del 1990, rendendo le compagnie elettriche libere di scegliere se comperare o no l’elettricità “alternativa” dei privati, l'intero sistema è crollato e la California si è ritrovata senza energia. Le "Utilities" della California risolsero la carenza elettrica mediante la rapida costruzione di 30.000 megawatt di nuovi generatori a gas naturale. Sistema costoso ma in grado di compensare l'imprevedibilità del vento.

Questa analisi, la cui fonte si può leggere su NuclearTownhall e in italiano ripresa su Green Illusion dimostra l'errore di investire tutto solo su rinnovabili. Che poi, ci si trova a "rimediare" investendo di nuovo su gas e carbone.

venerdì 14 gennaio 2011

In viaggio con frecciarossa e wifi


Ieri, tornando da Milano con il Frecciarossa, ho avuto una piacevole sorpresa: ho trascorso le tre ore del viaggio, navigando su internet grazie al wifi a bordo, il nuovo servizio annunciato a dicembre da Ferrovie dello Stato. Parlo di "piacevole sorpresa" perché prima di partire avevo letto alcune critiche sulla lentezza della connessione o della difficoltà di autenticarsi alla rete Wifi (password troppo lunghe…ecc).

Mi è capitato di leggere anche qualche disappunto sul fatto che il servizio fosse a pagamento, visto che la connessione ha un prezzo simbolico di €0,01. Non so ora se ci si lamentava del centesimo da spendere (la transazione serve solo a rendere tracciabile tramite carta credito l’utente che si connette) o del fatto che dopo due mesi gratuiti, questo servizio avrà un costo (ancora non è stabilito) per ogni ora di utilizzo. A me sinceramente non sorprende il fatto di dover pagare per navigare. Insomma nulla di nuovo, visto che siamo in Italia e che (purtroppo) sono ancora rari i luoghi pubblici in cui è possibile collegarsi alla Rete gratuitamente. Anzi, il prezzo per navigare "fuori casa" non accenna a diminuire. Nel caso degli hotspot le tariffe sono addirittura aumentate: fino a 6,50 euro per un'ora di connessione.

Ma torniamo al viaggio. Mi sono collegato alla rete e non avuto problemi con l'autenticazione. Infatti tramite sms ho ricevuto le credenziali per accedere. Escluso il tratto in prossimità di Bologna, (connessione più lenta) non ho avuto difficoltà nemmeno in galleria! Ho fatto anche una conferenza audio con Skype, ricevendo sempre un ottimo segnale.

Forse è finita la fase di sperimentazione, magari le prime settimane sono state un test per tutti (Ferrovie e Telecom comprese) e ora il servizio è effettivamente migliorato. Comunque bisogna sempre considerare che sopra il treno, il router può collegarsi ad internet solo tramite rete cellulare (in UMTS o HSDPA) e le velocità reali sono tra 1 e 2 Mb/s. Quando siamo a casa invece, il nostro router utilizza l’ADSL e andiamo molto più veloci.

Per me, il wifi su frecciarossa ha superato la prova! E leggo con piacere che a partire da marzo, molto probabilmente anche Wind e Vodafone offriranno lo stesso servizio sui treni.

giovedì 13 gennaio 2011

Un premio alla centrale nucleare!


Può sembrare strano, ma una centrale nucleare può essere un modello di ecologismo: non solo non immette sostanze pericolose nell'ambiente, ma in alcuni casi applica programmi per la conservazione della natura. È quanto è successo alla centrale di Peach Bottom, in Pennsylvania (Stati Uniti nord-orientali), che ha ricevuto un premio dall'organizzazione ambientalista Wildlife Habitat Council (WHC) per la protezione degli animali e la difesa della biodiversità.

La centrale, gestita dalla società Exelon, ha due reattori ad acqua bollente in attività da 1140 MW ciascuno, mentre il primo è stato spento nel 1974. Lo staff della centrale ha predisposto aree protette dedicate a ricreare l'habitat dei pipistrelli e a ospitare un giardino per le farfalle. Ha inoltre installato sensori per il monitoraggio delle attività.

Il WHC è nato nel 1988 per portare le istanze ambientaliste all'attenzione del mondo industriale. In particolare si adopera per convincere le società proprietarie di grandi estensioni di terreno inutilizzate a dedicarne una parte alla protezione della natura.

La Exelon gestisce 10 centrali nucleari negli Strati Uniti, per un totale di 17 reattori. Fra queste, quella di Peach Bottom è la sesta centrale della Exelon a ricevere il riconoscimento, dopo quelle di Oyster Creek (New Jersey), Limerick (Pennsylvania), Quad Cities (Illinois) e Clinton (Illinois). Lo scopo della società è ottenere la certificazione ambientalista per tutte le proprie centrali nucleari. In tutte le 10 centrali sono già stati avviati programmi di conservazione della natura.

Da NuclearNews

mercoledì 12 gennaio 2011

"Il nucleare in America, tra fusione e formazione"

Due fra le più importanti società americane di energia elettrica, Duke Energy e Progress Energy, hanno deciso di fondersi, dando vita alla più grande società di tutti gli Stati Uniti nel settore dell'energia e in particolare del nucleare.

La fusione sarà perfezionata in tutti i dettagli entro la fine del 2011. La nuova società manterrà il nome di una delle due: si chiamerà Duke Energy. Agli azionisti della Duke andrà il 67%, mentre a quelli della Progress il restante 37%.

Il bacino di utenza della nuova società comprende 6 Stati (North Carolina, South Carolina, Florida, Indiana, Kentucky e Ohio), per un totale di oltre 7 milioni di abitazioni. In tutto la potenza sarà di 57.000 MW, il 20% dei quali provenienti da 12 reattori nucleari.

E sempre restando in America, leggo su Nuke Notes che il "New York Times" ha annunciato il "Nuclear Energy,” un corso interattivo di due settimane proprio sulla storia e le prospettive future della tecnologia nucleare. Il corso è tenuto da Matt Wald, un giornalista del Times che si occupa di energia da circa 30 anni. Il suo blog è una fonte di notizie utili e preziose per chi vuole approfondire l'argomento.

lunedì 10 gennaio 2011

I numeri del 2010 secondo la WNA

Secondo una ricerca effettuata dalla World Nuclear Association, le nuove costruzioni ‘nucleari’ iniziate nel 2010 ammontano a 13.813 MWe lordi: otto in Cina, due in Russia e due in India. Inoltre, sono ripartiti i lavori per il completamento di Angra 3 in Brasile e di Ohma in Giappone.

Nel 2010 l’entrata in esercizio di nuova capacità nucleare è ammontata a 2.839 MWe netti. Protagonisti i reattori Rostov 2 (Russia), Rajasthan 6 (India), Ling Ao 3 e Qinshan II-3 (Cina). Inoltre, il Shin Kori 3 (Corea del Sud) è stato collegato alla rete elettrica ad agosto e presto fornirà ulteriori 1.000 MWe.

L’unico reattore a essere chiuso a livello mondiale è stato il reattore Phenix a febbraio in Francia. Ma l’impianto aveva smesso di produrre elettricità già nel 2009 ed è stato, di conseguenza, conteggiato nei dati di due anni fa.

I 14 progetti di costruzione avviati nel 2011 danno continuità alla tendenza di crescita dell’energia nucleare nel mondo. Nel 2009, il numero di nuovi lavori era 11, mentre nel 2008 e nel 2007 era 10.

mercoledì 5 gennaio 2011

Lettera aperta del Forum Nucleare Italiano

"Da circa due settimane è partita la campagna di comunicazione del Forum Nucleare, la prima iniziativa di questo tipo mai realizzata in Italia. Il nostro obiettivo è consentire a ogni cittadino di informarsi sull’opzione nucleare evitando valutazioni basate su idee faziose e lontane dalla realtà economica, ambientale e sociale in cui viviamo. In quest’ottica l’interrogativo che poniamo agli italiani non è affatto retorico, ma vuole porre l’attenzione su un’opzione energetica, secondo il nostro punto di vista vantaggiosa, sulla quale occorre informarsi e farsi un’opinione.

Questa è la ragione che ogni giorno induce il Forum a produrre un’informazione seria e scientificamente attendibile su questo argomento. Il Forum è un’associazione non profit che opera in modo del tutto trasparente per garantire che la discussione si svolga in modo non ideologico allo scopo di sviluppare la cultura scientifica dei cittadini. Non è, e non vuole essere, un’organizzazione al di sopra delle parti. Non si finge neutrale. Al contrario, esprime in modo chiaro nel suo Statuto la convinzione che quella nucleare sia una scelta necessaria per il Paese. Ma ritiene che questa scelta debba essere accompagnata da una discussione feconda e da un’informazione a tutto campo. Tutte le nostre comunicazioni, anche quelle disponibili sul nostro sito Internet, sono incentrate sulla trasparenza e sulla chiarezza delle informazioni. L’elenco completo dei 25 soci è infatti ben in evidenza e disponibile a chiunque entri sul nostro sito Web. Non c’è quindi alcuna intenzione di rimanere “celati” o di indossare “mentite spoglie”.

Proprio per dare voce alle diverse opinioni, anche a quelle contrarie, abbiamo aggiunto un apposito blog, che si trova in alto a destra nella home page del sito, dove ognuno può dar voce alle proprie opinioni sul nucleare. Non c’è alcun intento “ingannevole”, nessun “perverso gioco comunicativo”, solo la sincera voglia di riaprire questo importante discorso sul futuro energetico del nostro Paese. Sempre nel sito, oltre a numerosi interventi anche contrari che è possibile leggere, nella sezione normativa, si possono trovare informazioni sul referendum del 1987, sulle attività successive e anche sulla raccolta firme promossa dall’IDV per un nuovo referendum abrogativo della legge n. 99 del 23 luglio 2009 sul nucleare. Come si vede, siamo aperti al dialogo e desiderosi di instaurare un confronto serio e approfondito lasciando da parte posizioni basate su inutili preconcetti..."

La lettera integrale pubblicata sul Forum Nucleare

lunedì 3 gennaio 2011

Una nuova politica energetica a partire dal nucleare

L’Italia deve ripartire da una nuovo piano energetico basato sul nucleare. Ne è convinto Ezio Bussoletti, professore ordinario di fisica e tecnologie spaziali all’università Parthenope di Napoli e responsabile di numerosi comitati a livello internazionale. Il suo messaggio è semplicissimo: negli anni ’50 il nostro Paese era il primo produttore mondiale di elettricità da nucleare. Ora bisogna ripartire da questa tradizione interrotta, guardando però al futuro.

Il segreto è nella diversificazione delle fonti energetiche: oggi l’Italia dipende per il 75% dagli idrocarburi, con conseguenze negative per i costi dell’energia. Ma non solo: l’uso degli idrocarburi è condizionato dalla situazione geopolitica e di mercato, mentre l’uranio geograficamente è più distribuito ed è legato a paesi politicamente più “affidabili”.

E le rinnovabili? Sono utili, ma non determinanti, per un serie di ragioni. Innanzitutto, dipendono troppo dalle condizioni meteo, che non garantiscono quella continuità necessaria all’alimentazione elettrica di un paese. Alcuni impianti hanno avuto, poi, dei problemi:in Italia sono stati bloccate alcune centrali eoliche, perché alterano visivamente il paesaggio, così come denunciato più volte dal Ministero dei Beni Culturali.
Svantaggi assenti, invece, per l’energia nucleare, che è continua, competitiva (le centrali di terza generazione hanno costi del Kilowattora assolutamente convenienti in rapporto alle altre fonti) e poco inquinante.

Le ragioni per ripartire dal nucleare ci sono. Ciò che manca – afferma Bussoletti – “è un piano energetico nazionale che stabilisca una pianificazione certa delle fonti e ne assicuri la realizzazione in tempi brevi” . Speriamo solo che l'attesa non sia troppo lunga.