lunedì 22 novembre 2010

Cronaca di un banchetto solitario anti-nucleare

Il 6 e 7 novembre alcuni Comuni italiani hanno ospitato la manifestazione “100 piazze per il clima – Festa delle energie pulite”, promossa da Legambiente. Obiettivo era raccogliere firme per una proposta di legge a favore dello sviluppo delle energie rinnovabili e contro il ritorno al nucleare. Secondo le previsioni degli organizzatori, l’iniziativa avrebbe dovuto essere un successo, ma leggendo un po’ di notizie disseminate su blog e siti, si può dire che non è stato esattamente così.

Qualche giorno fa ho trovato su Greenreport un articolo (Cronaca sconsolata di una raccolta di firme a Pontassieve) che raccontava del disastroso esito della raccolta di firme a Pontassieve, comune del fiorentino. Nella cittadina toscana tre volontarie di Legambiente, Melania, Claudia e Ilaria, si sono presentate, armate di penna e di tanta determinazione, al banchetto allestito per l’occasione. Già qualcosa era andato storto: la Coop locale si era, infatti, rifiutata di organizzare il punto di raccolta firme. Un triste presagio di quello che sarebbe successo dopo. Alla richiesta delle volontarie di sostenere la proposta di legge molti cittadini non sapevano di cosa si stesse parlando. Altri preferivano una soluzione più “efficace”: meglio metterle a tacere con un’offerta in denaro, piuttosto che appoggiare una battaglia di cui si ignorano i contenuti.

Ma non finisce qui: in tanti erano favorevoli al nucleare. Uno smacco troppo grande per le “schizzate in maglietta gialla”, come sono state ribattezzate poco simpaticamente le sostenitrici dell’associazione ambientalista. I pochi giovani che si sono fermati al banchetto per qualche minuto hanno, infatti, candidamente ammesso di non essere neanche spaventati dall’idea di una centrale nucleare a Pontassieve o dall’acquisto di reattori francesi. Anche alcuni cinquanta/sessantenni hanno detto sì agli impianti, purché “non vicino casa”. Decisamente più efficace (e anche più triste!) il messaggio degli ultrasettantenni: non ci interessa firmare, tanto tra qualche anno “saremo belli e morti!”

Una sola eccezione: alcune bambine si sono dette disposte a firmare per il “no” al nucleare. Peccato che i minorenni non possano partecipare alle proposte di legge.
Che sia per la poca informazione o per la consapevolezza dell’importanza dell’energia atomica, nella cittadina quasi nessuno è stato disposto ad abbracciare la causa ambientalista.
Una sconfitta sotto tutti i fronti per le volontarie, che si sono ritrovate deluse e sole al banchetto anti-nucleare. Non resta che sperare in un po’ più di fortuna alla prossima occasione.

2 commenti:

  1. Più che altro, cronaca di una Italia pronta e bersi la propaganda nucleare di Enel e EDF.

    Ale

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  2. Questo lo dici tu...Io penso che sia arrivato il momento di iniziare a essere obiettivi su un tema importante come questo. Come è giusto dare risalto a un'iniziativa di successo, è altrettanto giusto segnalare casi in cui tutto questo consenso non c'è stato. Si tratta semplicemente di mostrare la realtà per quella che è..

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