martedì 16 febbraio 2010

Obama finanzia nuove centrali nucleari dopo trent'anni

Barack Obama rilancia il nucleare. Per difendere l'ambiente, combattere il cambiamento climatico e ridurre anche la dipendenza dal petrolio straniero, il presidente degli Stati Uniti, dopo più di trent'anni di stop, commissiona nuove centrali atomiche. Martedì 16 febbraio sarà annunciato lo stanziamento di oltre 8 miliardi di dollari, circa 6 miliardi di euro, per costruire due nuovi impianti termonucleari in Georgia, i primi sul suolo americano dal 1979, quando i progetti di sviluppo di centrali furono bloccati a seguito dell'incidente a Three Mile Island.

I soldi andranno alla Southern Company, una delle quattro compagnie elettriche che si divideranno il budget di 18 miliardi di dollari, circa 13 miliardi di euro, stabilito l'anno scorso per il settore nucleare. Gli impianti saranno ultimati tra il 2016 e il 2017. Già nel suo primo Discorso alla Nazione, lo scorso 27 gennaio, Obama parlò di una «nuova generazione di centrali nucleari sicure e pulite». Il ricorso all'atomo civile, nella strategia del presidente, si inserisce in una nuova politica energetica il cui pilastro è comunque la ricerca sulle fonti alternative.

I due reattori georgiani dovrebbero essere in grado di produrre energia sufficiente a soddisfare i bisogni di circa 1,4 milioni di persone. I cantieri dovrebbero creare circa 3mila nuovi posti di lavoro e, una volta costruito, l'impianto dovrebbe occupare stabilmente circa 850 persone.
Al momento negli Usa sono attivi 104 reattori sparsi in 31 stati che producono circa il 20% dell'energia elettrica utilizzata dal paese. Inoltre rappresentano il 70% delle fonti energetiche che non provocano emissioni atmosferiche inquinanti, assieme all'eolico, il solare e l'idroelettrico.

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