mercoledì 24 febbraio 2010

Obama, la scelta nucleare USA ed il silenzio verde in Italia

A fronte della scelta coraggiosa di Obama riguardo l'atomo, sorgono spontanee alcune domande da rivolgere agli oppositori “organici” nostrani al nucleare che pochi giorni fa avevano invaso i media per sparare a zero contro il provvedimento del Governo che dettava norme precise e chiare per l’individuazione dei siti nazionali delle centrali.

Per esempio, vorremmo chiedere alla Presidente uscente del Piemonte come si pone di fronte all’uscita USA visto che lei aveva sostenuto che “il nucleare è una scelta non economica, pericolosa e non più adottata all’estero”. Analogamente, come si giustifica oggi la posizione vetero-ecologista dell’Italia dei Valori contraria al nucleare quando un presidente democrata compie un passo in avanti di tale portata?

Obama ha spiazzato tutti coloro che sin dalla sua elezione lo avevano innalzato ad icona mistica della purezza ambientale basata sul risparmio e l’uso delle fonti rinnovabili: un sogno che non tiene conto del fatto che un paese ha bisogno di energia 24 ore su 24, in maniera continua e regolare, e che questo non si può ottenere dalle fonti rinnovabili, utili ma aggiuntive alle sorgenti primarie. Finché non si troverà qualcosa di nuovo, volenti o nolenti, gli idrocarburi, il carbone ed il nucleare sono scelte dalle quali non si può prescindere. Il nucleare, peraltro, è la sola scelta che permette una reale diminuzione dei gas serra come dimostra il caso della Francia che, con le sue 56 centrali nucleari, è l’unico paese che è riuscito a rispettare i vincoli del Protocollo di Kyoto.

La scelta di Obama, inserita in un piano globale, ha sparigliato i giochi degli oppositori nostrani proprio nel momento in cui il nostro Governo sta rilanciando il nucleare. Sarà interessante vedere le reazioni dei prossimi giorni: aspettiamoci sottili distinguo, frasi furbescamente bizantine del tipo “ negli USA si che la scelta si può fare, ma da noi, con il nostro territorio..”. Per ora tutto tace grazie al rimestio nel fango di questi giorni e che durerà sino alle prossime elezioni amministrative. Da un punto di vista prettamente tecnico lascia estremamente perplessi il titolo con cui Il Sole 24 Ore riportava la notizia e che, non è chiaro su quali basi scientifiche, parla di “Nucleare Verde”! Forse qualcuno gli ha soffiato in anteprima quale sarà il colore delle mura esterne degli impianti che saranno realizzati in Georgia.

Da: L'Occidentale

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