martedì 1 dicembre 2009

Verso Copenaghen: Usa e Cina rilanciano

Stati Uniti e Cina rilanciano sugli obiettivi di riduzione di emissioni, in vista del vertice di Copenaghen (7-18 dicembre): nell’arco di due giorni, il 25 e 26 novembre, il presidente americano Barack Obama e il primo ministro cinese Wen Jiabao hanno annunciato che parteciperanno entrambi alla conferenza.
Anche nel merito le loro proposte sono simili, e vanno nella direzione di ridurre le emissioni di gas serra puntando sulle fonti di energia a emissioni zero (compreso ovviamente il nucleare): “Nel contesto generale di un accordo a Copenaghen comprendente forti tagli alle emissioni da parte della Cina e di altri Paesi emergenti, il presidente Obama è pronto a mettere sul tavolo un progetto di tagli alle emissioni entro il 2020 del 17% rispetto al 2005”, ha dichiarato un portavoce della Casa Bianca il 25 novembre. Questo si sposa con l’obiettivo a lungo termine di Obama di una riduzione delle emissioni dell’83% entro il 2050. Da parte cinese, è arrivata la proposta di un taglio del 40-45%, sempre rispetto ai livelli del 2005, entro il 2020.

La convergenza di tempi e obiettivi di Stati Uniti e Cina, i Paesi che producono le maggiori quantità di emissioni di anidride carbonica, aumenta le chance di una soluzione condivisa a livello globale. Nella conferenza si cercherà un accordo in base al quale i Paesi più ricchi si impegneranno, con finanziamenti e trasferimenti di tecnologia, ad aiutare quelli in via di sviluppo a installare centrali a basse emissioni di anidride carbonica. In passato, l’energia nucleare era stata esclusa da questo contesto, ma oggi la sua importanza è riconosciuta come indispensabile per ridurre le emissioni, sia nei Paesi industrializzati, sia in quelli in via di sviluppo.

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