martedì 15 dicembre 2009

No al nucleare: e se a dirlo è Adriano Celentano...

Ognuno è libero di esprimere il proprio punto di vista, ma se quel qualcuno è un personaggio pubblico, (ad esempio Celentano), dovrebbe avere quantomeno lo scrupolo di informasi bene, prima di fare dichiarazioni inesatte...
Di seguito qualche osservazione, da parte di chi non saprà nulla di musica, ma di fonti energetiche si. “Capisco le paure, ma dobbiamo ricordare che il movimento antinucleare è nato vent’anni fa sull’onda dei disastri delle centrali nucleari: il referendum in Italia avvenne dopo Chernobyl, quando eravamo tutti comprensibilmente in preda al panico”, spiega Umberto Veronesi.

Il più celebre oncologo italiano è da sempre un sostenitore del ritorno all’atomo nel nome della fiducia nel progresso scientifico. All’amico showman riconosce il merito di saper esprimere con efficacia i sentimenti popolari, ma non ne condivide le apocalittiche preoccupazioni. “Oggi - ricorda Veronesi - sappiamo che quella centrale fu progettata per scopi militari, era un impianto obsoleto e carente di sistemi di sicurezza e oltretutto l’incidente fu causato da un tragico e incredibile errore umano, che oggi non potrebbe più occorrere perché, grazie alla ricerca tecnologica, i processi sono altamente automatizzati, e dunque il rischio è ridotto al minimo”.

Qualche tono polemico in più nelle parole di Piergiorgio Odifreddi. Persino lui, scettico sul ritorno al nucleare, preferisce lasciar parlare chi ne sa di più in materia. “Le posizioni espresse dai personaggi dello spettacolo su temi come il nucleare - spiega il matematico - non sono dissimili da quelle che esprime la Chiesa su argomenti come la fecondazione assistita e la ricerca sulle staminali: sono opinioni disinformate e non-tecniche su questioni che sono invece estremamente tecniche”. Secondo Odifreddi, che pure si dice scettico sul ritorno all’atomo e precisa di preferire di gran lunga investimenti massicci sulle rinnovabili, “non bisogna cedere a isterismi, lasciando parlare chi ha la competenza per farlo”.

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