
E non è tutto. Perché l’esecutivo iberico ha deciso pure la costruzione del deposito temporaneo che ospiterà le scorie ad alta radioattività, in attesa di sviluppi tecnologici sul fronte della gestione e del trattamento dei residui. Lo stanziamento deciso per la costruzione del deposito e del parco tecnologico circostante è di 700 milioni. Una mossa, quella di Zapatero, che avrà qualche effetto positivo sul fronte dell’occupazione visto che i lavoratori previsti nel deposito e nel parco sono, per ora, circa 500.
Infine, per adeguarsi alle regole di Bruxelles, la Spagna ha deciso che ogni impianto nucleare sarà gestito da una società ad hoc di cui le varie aziende elettriche avranno una quota. Gli impianti nucleari spagnolo sono otto, per un totale di oltre 7 mila megawatt installati (due ad Ascò, due ad Almaraz, Garona, Vandellos, Cofrentes e Trillo). Endesa, la utility elettrica acquisita da Enel, ne controlla quattro e partecipa ad altre tre. La spa guidata da Fulvio Conti, tra altro, sta partecipando alla realizzazione di ben tre centrali in Europa (oltre a Flamanville, ci sono cantieri in Slovacchia e Romani). Il nucleare, dunque, non è stato abbandonato nel Vecchio continente e nel Mondo. In tutto gli impianti in costruzione sono 53, 16 dei quali in Cina.
Da Libero News
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