mercoledì 11 novembre 2009

La corsa inglese verso l'atomo

Dopo il caso della Svezia e del suo Pimby (please in my backyard), e della Francia, in crisi con 18 reattori in meno, oggi è la volta dell'Inghilterra e della sua corsa verso il nucleare.
Nel Regno Unito, infatti, il nucleare è una fonte su cui investire perché è energia pulita, sicura, a basse emissioni di CO2 e il suo impiego crea molti posti di lavoro.
Secondo Ed Miliband, ministro inglese dell'Energia e dell'Ambiente, "...Non ci sono alternative: la Gran Bretagna ha bisogno dell'energia nucleare e per questo il Governo ha deciso di accelerare il programma di costruzione di nuove centrali dando il via libera ufficiale a dieci progetti”.

E così, di seguito un breve estratto della notizia apparsa su tutti i quotidiani di ieri.
Un piano da dieci-dodici centrali nucleare per raggiungere l’obiettivo di produrre, entro la fine del 2020 circa il 30 per cento di energia elettrica dal nucleare, contro meno del 20 per cento di oggi. È il piano annunciato dal segretario all’energia inglese Ed Miliband alla Camera dei Comuni per il futuro energetico della Gran Bretagna: uno dei piani più ambiziosi dell’intera Europa che mira ad accelerare la pianificazione e le autorizzazioni di nuove centrali e di altri grandi progetti infrastrutturali. Miliband, secondo quanto riporta il sito on line del Financial Times ha sottolineato in particolare la necessità di passare a un mix di generazione elettrica che preveda, oltre al nucleare, anche carbone pulito e rinnovabili. Tra le misure che il governo sta studiando, ha ricordato il segretario all’energia, c’è l’eolico onshore e offshore, nuove linee di trasmissione e siti di stoccaggio del gas.

Grande attenzione anche sugli impianti “carbon capture and storage”, sul quale stanno lavorando due consorzi: uno guidato da Scottish Power e l’altro da E.ON. Nelle sue dichiarazioni Miliband ha sottolineato che per i nuovi reattori nucleari sono già stati individuati 10 siti perlopiù vicini a impianti già esistenti. Le nuove centrali saranno realizzate entro il 2025 (il primo impianto dovrebbe vedere la luce ntro il 2017) e saranno localizzati in Inghilterra (Essex, Cumbria, Lancashire, Somerset, Gloucestershire e Suffolk) e Galles.


Fonte italiane:
Il Sole24ore e Il Velino

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