
Una notizia che si è subito prestata a sostenere affermazioni generiche del tipo: “I reattori EPR non sono abbastanza sicuri”, o addirittura “Autorità di sicurezza di 3 Paesi bocciano il reattore EPR” (Apcom), tralasciando, quello che per me è il nocciolo della questione: l’industria nucleare è estremamente attenta alla sicurezza e sta lavorando per accrescerla.
Inoltre, questa vicenda testimonia ancora una volta come quello nucleare sia in assoluto il settore industriale con il maggior livello di garanzie. Le normative sulla sicurezza e sulla radioprotezione che lo regolano sono sviluppate da organismi internazionali e sono applicate a tutti i livelli in un contesto di controllo continuo. Non solo: in Italia, dove è prevista l’adozione di reattori EPR per il rilancio del nucleare, non avremo i problemi che stanno risolvendo francesi e finlandesi, garantendoci così ulteriormente sul piano della affidabilità di esercizio e della sicurezza generale. E anche dandoci una mano a ridurre i costi.
Insomma, quale altro settore industriale si avvicina ad un tale livello di garanzie? Anche in fase di esercizio, qualunque malfunzionamento o evento anomalo che si verifichi presso un qualsiasi impianto nucleare di qualsiasi Paese del mondo deve essere immediatamente notificato alle Agenzie internazionali di controllo, che hanno il potere di disporre accertamenti indipendenti da quelli disposti in sede nazionale.
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