lunedì 20 settembre 2010

Presa diretta: occasione persa per un confronto obiettivo

Servizi come quello sul nucleare trasmesso da “Presa Diretta” su Rai3 domenica sera sono importanti. Perché aprono la discussione su argomenti fondamentali di cui si parla sempre troppo poco.

In effetti la disponibilità di energia in quantità adeguate e a costi concorrenziali è una cosa letteralmente di vitale per una società industrializzata. E il dibattito su questi argomenti è indispensabile, soprattutto in un Paese come l’Italia, che dipende per l’85% dei propri consumi energetici dalle importazioni. Cosa che ha conseguenze pesanti sulla bilancia dei pagamenti, e soprattutto sulla capacità del nostro sistema industriale di competere ad armi pari con gli altri. L’energia elettrica, per esempio, viene prodotta in Italia ad un costo che è mediamente dal 30 al 50% superiore a quello degli altri Paesi europei con cui dobbiamo competere (e addirittura del 100% rispetto alla Francia, che la produce principalmente proprio con il nucleare, vendendocela in grande quantità).

Ben vengano dunque servizi come quello realizzato dal giornalista Riccardo Iacona. Peccato però che di queste cose (di costi, di competitività, di confronti tra fonti e tecnologie diverse) nel servizio trasmesso da Rai3 non si sia parlato.
E peccato anche che questo servizio lungo e articolato sia stata una ulteriore occasione persa per il confronto tra idee e posizioni diverse.
Si è infatti parlato a senso unico solo contro il nucleare, mettendone in risalto problemi e difficoltà. E anche in modo preconcetto, ideologico.

O peggio.
Perché è difficile credere che citando uno studio tedesco secondo cui i bambini che vivono vicino alle centrali nucleari hanno maggiori rischi di contrarre leucemie, tutto lo staff di Presa Diretta non sapesse che:
1) esistono decine di studi di maggiore autorevolezza che affermano il contrario;
2) non è vero che lo studio citato afferma quanto gli fa affermare Rai3 (gli autori dicono solo che “c’è il sospetto, che però non sono in grado di dimostrare”; per chi vuol toccare con mano veda a pag. 16 dello studio stesso, paragrafo “Attributable Risks”, consultabile in inglese);
3) che comunque, pur in base al semplice “sospetto”, il Ministero dell’Ambiente tedesco ha condotto uno studio di verifica che ha del tutto smentito quel “sospetto”.

Continuo a pensare che ci sia una domanda cui seriamente gli oppositori al rilancio del nucleare in Italia debbano rispondere. Ma davvero è pensabile che tutti i Paesi industrializzati e una buona parte di quelli in via di sviluppo che utilizzano il nucleare siano seriamente stupidi? Che non sappiano farsi i conti in tasca? Che non siano interessati alla salute propria e dei propri figli? E se sono tutti stupidi, perché hanno tutti un sistema energetico più efficiente ed economico del nostro?

9 commenti:

  1. Sì, è pensabile.
    No, non sono interessati alla salute propria e dei propri figli, solo a quella del portafogli

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  2. io porrei un'altra domanda sulla stupidita collettiva:
    in tutto il mondo l'anno scorso sono stati acquistati dai governi una marea di vaccini per l'influenza suina da tutti tranne la romania.
    Dopo si sono accorti che ha fatto piu morti il vaccino che la malattia, inoltre non sono servite a nulla e ne abbiamo a bizzefa che non sappiamo che farne.
    Chi era intelligente tutti o solo uno?

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  3. Purtroppo è pensabile per lo stesso motivo per cui tutta l'umanità continua a correre verso il baratro del cambiamento climatico senza cercare di modificare i propri stili di vita e i propri modelli di consumo ed economici.

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  4. Non mi fido della classe politica in generale e di quella italiana in particolare.I cittadini italiani sul nucleare si sono già espressi tempo fa,ma ai ns "disinteressati" politici comprese le varie cricche ,questo non importa.Di vero c'è che con questo pseudo sviluppo l'umo ha fatto della terra un cesso invivibile.L'articolo che dichiara il servizio di R.Iacona un'occasione persa,è fatto da gente in mala fede,supporter cinici e bari di questi politici affaristi che mettono i propri interessi al di sopra di tutto.Caro autore,la tua analisi tienitela per te! Non si può anteporre lo sviluppo e la concorrenzialità alla salute dei cittadini. Vorrei sapere se l'autore di questa critica sarebbe disposto a convivere con una centrale nucleare o un deposito di scorie radioattive dietro casa....poi ne riparliamo.

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  5. Proprio in Francia un servizio trasmesso in una fascia oraria piuttosto tarda(per motivi di audience) ha messo in rilievo la pericolosità delle centrali e l'aumento dei casi di tumore,in prossimità dei siti. Tra l'altro è inevitabile che vi siano delle piccole perdite di radioattività nell'aria,che si sommano giorno per giorno a tutto quanto è dannoso per la salute. Ma della nostra ,di salute,a chi decide ,che gliene importa?

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  6. ..credo che se avesse anche parlato dei costi..presenti e futuri (costruzione, dismissione, trattamento scorie, importazione e trattamento uranio e costi salute) sicuramente il bilancio sarebbe stato a favore delle rinnovabili..(in ogni paese purtroppo ci sono poteri forti..cmq in Germania non se ne costruisce piu')
    Alessandra

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  7. Gli italiani si sono già espressi con un CHIARO NO al nucleare ma i nostri politici se ne FREGANO ALTAMENTE della volontà popolare... quella conta SOLO PER LE ELEZIONI!!!
    l'Italia è tutta sismica quindi le centrali con le relative scorie le FACCIANO A CASA LORO
    e degli imprenditori "amici" che guadagneranno a palate a discapito della nostra salute...

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  8. Cari anonimi,
    volevo aggiungere qualche altra informazione per evidenziare la poca "obiettività" del programma. Per mostrare cosa non funziona nel nuclearela trasmissione ha tirato fuori i soliti esempi, che sono casi limite:
    Sellafield: la tirano sempre in ballo; è una delle centrali più vecchie del mondo e non può essere certo presa a modello delle altre, tantomeno di quelle di terza generazione. Inoltre anche questa vecchissima centrale in anni recenti non ha più creato problemi. Costi e ritardi di Olkiluoto: ci sono, ma se fosse realmente un'esperienza fallimentare perché i finlandesi (gli unici che conoscono davvero fino in fondo costi e problemi affrontati) hanno chiesto l’autorizzazione per realizzare altri 3 reattori? Autorizzazione concessa per 2 progetti (il terzo non è stato bocciato, ma rinviato) a metà maggio 2010, uno dei quali ancora a Olkiluoto e identico al reattore oggi in costruzione. E senza chiedere soldi al governo: gli industriali finlandesi sono talmente pazzi o masochisti (o ignoranti, nel caso non sappiano farsi i conti in tasca) che sono disposti a finanziare autonomamente anche i nuovi progetti...

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  9. 1)non è vero che l'italia dipende per l'85% dalle importazioni per la produzione dell'energia elettrica.
    Sul sito del GSE a questo link:
    http://www.gse.it/attivita/statistiche/Documents/Bilanciorinnovabili2009.pdf
    vedrete che solo il 14% è il saldo estero....
    Questa è falsa informazione non quella di Presa diretta .
    2)Non è vero che l'energia elettrica dei Francesi è meno costosa...l'unico motivo per cui i francesi la paagno meno in bolletta è che l'altra parte del costo è scaricato sul settore militare...i francesi, grazie al nucleare producono armi atomiche(sempre collegato atomo elettrico con atomo militare) quindi dividono il costo del nucleare tra energia e difesa.

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