mercoledì 15 settembre 2010

Olkiluoto: la fatica di "essere un prototipo"






Il post in questione è di Rod Adams, blogger americano, che ha fondato Adams Atomic Engines Inc e che vanta un'esperienza decennale nel settore del nucleare.

Si parla dei ritardi nella costruzione della centrale a Olkiluoto, e Rob Adams offre un punto di vista molto più approfondito rispetto alle dichiarazioni delle associazioni ambientaliste: "l'impianto a Olkiluoto è in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Costa di più di quanto stabilito all'inizio e quindi è un fallimento".
In realtà le cose non stanno così. E vista la complessità della situazione, sarebbe troppo riduttiva una conclusione così catastrofica. Piuttosto sembra una conlusione dettata da una volontà di screditare quanto di importante nella storia del nucleare si sta facendo in Finlandia.

Di seguito, in breve qualche estratto dal post di Rob Adams, che però vale la pena di leggere nella sua versione integrale:
"[..] non c'è nulla di realmente "nucleare" legato alla complessità di realizzare un progetto come quello di Olkiluoto, che deve affrontare costi elevati, dispute tra governo e soggetti privati (incaricati della costruzione dell'impianto) e continue minaccie di interruzioni dei lavori. Tutto questo ha a che fare molto di più con i grandi progetti che subiscono la crisi economica (mondiale), con costi soggetti ad inflazioni continue.

" [..] Per molti Paesi era da tempo che non si costruivano più impianti nucleari. Intanto l'industria è andata evanti c'è una nuova generazione impegnata in tecniche che si sono evolute a partire dal 1970. C'è molto da imparare e migliorare in questo settore e puntando all'eccellenza si cade spesso in ritardi e aumento di costi. Che triplicano se ci si mette di mezzo anche la burocrazia.
E poi c'è il fattore del prototipo. Avete mai provato a costruire un "primo modello"? Ci sono sempre lezioni nuove da imparare, errori da fare, soldi da investire... Immaginate il caso di Olkiluoto:
4.000 lavoratori che parlano lingue diverse, coinvolti nella costruzione di un disegno ancora mai completato ... [...]".


Infine, conclude: "Alla luce di tutto questo la vera notizia sarebbe stata che l'EPR in costruzione a Olkiluoto procedeva senza ritardi e costi aggiuntivi".

Come dire, i ritardi a Olkiluoto non sono il risultato di un fallimento, ma sono il prezzo da pagare quando si intraprende una nuova strada verso il progresso.

Nessun commento:

Posta un commento