martedì 7 settembre 2010

Il governo tedesco ha deciso: prolungata la vita delle centrali

Il sistema energetico «più ecocompatibile ed efficiente del mondo»: così il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha descritto il nuovo piano energetico che il suo governo presenterà ufficialmente il 28 settembre.

Il piano comprende la tanto discussa proroga delle centrali nucleari, che resteranno dunque in attività in media 12 anni più del previsto. Più precisamente, l'estensione sarà di 8 anni per i 7 reattori più vecchi, costruiti fino agli anni Settanta, e di 14 anni per i 10 impianti più recenti.

Il compromesso raggiunto dal governo il 5 settembre conferma anche un altro provvedimento contestato: la tassa sul combustibile. In cambio della proroga, le società che gestiscono le centrali dovranno pagare 145 euro per ogni grammo di uranio e plutonio. La tassa dovrà portare nelle casse del governo circa 2,3 miliardi di euro all'anno per 6 anni.

Il compromesso approvato è una dimostrazione della visione del governo Merkel: il nucleare come fonte di energia di transizione verso un futuro dominato dalle rinnovabili, del cui sviluppo si farà carico economicamente. Le società nucleari hanno comunque molto da guadagnare: secondo un rapporto realizzato dall'Energiewirtschaftliches Institut (Istituto per l'economia dell'energia) dell'Università di Colonia e dalla società svizzera di consulenza Prognos, la proroga comporterà incassi ulteriori per 6,4 miliardi di euro all'anno.

Il piano energetico testimonia la posizione della Germania come capofila dei Paesi attenti all'ecologia: prevede anche nuovi incentivi alle energie rinnovabili e varie altre misure per il risparmio energetico, l'efficienza della rete e la protezione dell'ambiente.

Secondo i progetti del precedente governo a guida socialdemocratica di Gerhard Schröder, l'ultima centrale nucleare avrebbe dovuto chiudere entro il 2022. Proprio il partito socialdemocratico, ora all'opposizione, ha annunciato la propria contrarietà al nuovo piano, promettendo di ritirarlo in caso di vittoria alle prossime elezioni politiche del 2013.

Fonte: Nuclear News

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