mercoledì 15 settembre 2010

Nucleare finlandese

Come noto in Finlandia (sull’isolotto di Olkiluoto) è in costruzione da alcuni anni il primo reattore EPR di III generazione, lo stesso che Enel propone di costruire in Italia. Con risultati catastrofici, come sottolineano gli antinucleari nostrani, che non perdono occasione di ricordare i ritardi là maturati e il lievitare dei costi per sottolineare il fallimento economico e tecnologico del nucleare che si vorrebbe realizzare anche da noi. Ed è certamente vero che a Olkiluoto si accumulino ritardi e aumentino i costi rispetto ai piani di progetto, senza considerare che si tratta di un prototipo assoluto, senza esperienze precedenti da far valere.

Ebbene, con un simile "fallimento" in casa, la Finlandia ha presentato altri 3 progetti di reattori simili. Due sono stati approvati e uno respinto (per ora, il discorso non è chiuso). Motivo: i progetti sono nell’interesse del Paese, che deve ridurre le emissioni di CO2 e anche la dipendenza dall’estero (di energia in generale e anche di elettricità, importata per il 17% dalla Russia).

Prima osservazione importante. Al governo di coalizione finlandese partecipano anche i Verdi, con 2 ministri su 16. I Verdi si sono opposti, e la proposta è stata accettata con 14 voti a favore e 2 contrari. Fine: i due Verdi si sono limitati a dire che vale la maggioranza e, ovviamente, non hanno certo minacciato di uscire dalla Governo.

Seconda osservazione: i proponenti delle 2 centrali approvate sono dei consorzi industriali che ritengono di poter finanziare autonomamente i progetti (non sono previste garanzie economiche governative), guadagnandoci sopra. E - guarda caso – uno dei due è lo stesso consorzio che sta realizzando la nuova centrale di Olkiluoto. Sono davvero pazzi? No, loro conoscono esattamente i motivi dei ritardi di costruzione (tre anni) e gli aumenti di costo (del 50%, a 4,5 miliardi rispetto ai 3 di progetto), ma ritengono di aver imparato abbastanza dagli errori del passato, e sono convinti di poterli non ripetere in futuro.

Fonte: energy mix

Nessun commento:

Posta un commento