giovedì 3 dicembre 2009

Rubbia e il solare termodinamico

In un’intervista pubblicata su Repubblica il 30 marzo 2008, il professore Carlo Rubbia, rispondeva così:

[…] E allora, professor Rubbia, escluso il petrolio, escluso l'uranio ed escluso il carbone, quale può essere a suo avviso l'alternativa?
«Guardi questa foto: è un impianto per la produzione di energia solare, costruito nel deserto del Nevada su progetto spagnolo. Costa 200 milioni di dollari, produce 64 megawatt e per realizzarlo occorrono solo 18 mesi. Con 20 impianti di questo genere, si produce un terzo dell'elettricità di una centrale nucleare da un gigawatt. E i costi, oggi ancora elevati, si potranno ridurre considerevolmente quando verranno costruiti in gran quantità».

Rubbia fa riferimento alla centrale Nevada Solar One, una centrale termodinamica a collettori lineari che è in servizio dal giugno 2007 e che complessivamente occupa una superficie di 1,6 kmq, cioè un rettangolino lungo 1.000 metri e largo 1.600. Secondo il premio nobel, con 20 di queste centrali (nel deserto del Nevada, dove di sole nell’anno ce n’è un po’ più che nell’estrema punta sud dell’Italia), pari a oltre 1.200 MW, si produce un terzo dell’energia prodotta da una centrale nucleare da 1.000 MW, al modico costo di 200 milioni di dollari x 20 = 4 miliardi di dollari (=2,5 miliardi di euro).
La cifra importante è , come afferma a Rubbia (e come effettivamente è), ci vogliono 64MW solari x20 x 3 = 3.800 MW solari (arrotondando a favore del solare) per produrre l’equivalente di 1.000 MW nucleari.

A questo punto mi vengono dei dubbi:
Per spazio 1,6 kmq x 20 x 3 fanno 96 kmq (un rettangolo largo 10 km e lungo 9,6). Visto che secondo lui in Italia non si sa dove costruire una centrale nucleare, quale potrebbe essere il Comune che può rendere disponibile uno spazio di 96 kmq per produrre l’equivalente di una centrale nucleare (che peraltro produce energia di qualità incomparabilmente migliore)?

Rubbia (nell’intervista che gira in questi giorni) afferma che «4 o 8 centrali per l’Italia sono come una rondine in primavera, non risolvono il problema». Ma allora, per produrre la stessa quantità di energia di 4 centrali nucleari da 1.000 MW occorrono 96x4 = 384 kmq di centrali solari, anche in questo caso «per non risolvere il problema». Se poi il confronto si fa con 4 centrali EPR tipo quelle che ha in programma Enel, che hanno ciascuna una potenza non di 1.000, ma di 1.600 MW, i km solari diventano 518, sempre «per non risolvere il problema»

Infine, occhio ai costi. Per le centrali EPR da 1.600 MW l’investimento previsto è di 6-7 miliardi di dollari (= 4/4,5 miliardi di euro). Una di queste centrali produce da 4,5 a 5 volte l’energia delle 20 centrali solari tipo quella del Nevada citata da Rubbia. Siccome le 20 centrali del Nevada costano 4 miliardi di dollari, per produrre con il solare l’equivalente di una centrale nucleare EPR da 1.600 MW occorre un investimento di 18 – 20 miliardi di dollari.

2 commenti:

  1. Caro Mottarello76, il tuo commento (strano ma vero) è identico PAROLA-PER-PAROLA a quello di tale Umotta76 su un altro blog:

    http://www.wikio.i/article/rubbia-solare-termodinamico-151346693

    Nello specifico, i numeri da te/voi riportati sono ARTIFICIOSAMENTE GONFIATI per portare acqua al vostro mulino. Si capisce subito infatti che appartenete alla lobby che porta avanti il nucleare. Per chi invece è onesto ed ha la pazienza di documentarsi da fonte certa ovvero dall'ENEA che ha sviluppato il solare termodinamico a sali fusi (di cui parla lo stesso Rubbia), si accorgerebbe che in diversi studi di fattibilità tecnico-economica l'ENEA dichiara che il costo specifico del solare termodinamico è di 1570 € / KW elettrico installato mentr il costo livellato dell'energia = 4,5 cent€ / kWh.

    Ah, ultima chicca a voi nuclearisti che gonfiate i numeri: il solare termodinamico, grazie ai serbatoi di accumulo, permette la produzione di energia elettrica ANCHE quando è notte ed anche quando ci sono le nuvole.

    Leggere: http://www.enea.it/produzione_scientifica/pdf_volumi/V2006_14Solare.pdf

    Firmato: IngegnereVeritiero

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  2. Sarebbe meglio studiare le moderne centrali nucleari e quali sono i loro "scarti di produzione" chiamati anche "scorie" per quantizzare le tonnellate di fumo che vi stanno propinando i "verdi".
    E' vero, il "solare" produce energia termica ed elettrica (lo si sa da un po’ di anni, Archimede, Compton, ecc.) ma vi siete mai chiesti quanta superficie dovrebbe essere occupata per sostituire una centrale a petrolio?
    Quanto terreno agricolo dovrebbe essere utilizzato?
    Quale sarebbe l’incremento di riscaldamento globale prodotto da tali strumenti di cattura- energia senza più il verde delle piante e/o il riflesso delle sabbia e dei terreni ghiacciati?
    Sapete quanta energia e quanto inquinamento occorre per fabbricare un solo chip attivo?
    Noi non abbiamo il deserto dell'Arizona o del Sahra, abbiamo solo colline e il "termico" non funziona in alta quota, il fotovoltaico sì ma solo per metà giornata, ecc.
    Il Prof. Rubbia (che stimo moltissimo) avrebbe dovuto parlare della sua materia, ovvero degli acceleratori di particelle come sviluppo futuro dell'energia atomica: oggi a "fissione", domani a "fusione" e per fare questa traversata occorre gente in gamba, intuiti nuovi, nuovi esperti del subatomico, ecc. ma con i verdi di mezzo, faranno prima i cinesi che noi a dotarsene (loro stanno già pensando alle sabbie di Marte mentre noi, invece, ancora pensiamo alle sabbie di Ostia Lido!).

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