martedì 12 ottobre 2010

Francia: il nucleare conviene rispetto all’eolico

Di recente la Francia ha annunciato di voler raggiungere quota 23% di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2020, contro l’attuale 10%. Per arrivare a questo risultato, il governo ha deciso di puntare sull’eolico: lo scorso settembre, infatti, il ministro dell’ecologia Jean - Louis Borloo ha lanciato la prima offerta per la realizzazione di impianti di energia eolica offshore, da realizzare in aree in cui le condizioni del vento risultano migliori.

Il piano francese non è stato accolto con favore, ma ha suscitato accese reazioni da parte di cittadini e di alcuni rappresentanti delle istituzioni, aprendo un vero e proprio dibattito, ripreso dal portale Greencity. L’opinione prevalente è che un ricorso massiccio all’energia eolica porterebbe meno vantaggi rispetto ad altre fonti energetiche, su tutte il nucleare. Le ragioni di questo scetticismo sono di diversa natura. Innanzitutto va considerata la produzione di energia elettrica: è stato osservato che nello stesso tempo in cui una centrale nucleare produce 1600 MW di energia, le turbine eoliche al massimo 3. Produzione che sarebbe insufficiente a coprire il fabbisogno nazionale di energia, soprattutto nel periodo invernale, particolarmente rigido in quasi tutto il Paese. L’abbassamento della temperatura è , infatti, legato all’assenza di vento, che riduce ulteriormente la produttività degli impianti.
Oltre al problema dell’efficienza delle strutture, un altro motivo è dato dalla natura di questa fonte di energia: l’eolico, proprio perché dipendente dal vento, è per sua natura “instabile”. Una turbina inizia a produrre energia con un vento di 10 km/h, e va arrestata quando si raggiungono i 90 km/h per evitare danni alla struttura. Risultato: nel 2009 le pale eoliche hanno prodotto appena il 22% della potenza nominale installata, contro l’80% del nucleare. Non c’è dubbio che l’energia atomica sia in grado di garantire maggiore continuità sotto questo punto di vista.

Non vanno dimenticate, poi, altre due questioni “cruciali” nel confronto rinnovabili – nucleare: le emissioni di CO2 e i costi. Sul primo punto, bisogna dire che l’impatto positivo dell’eolico sull’ambiente non è poi così decisivo: secondo il ministero dell’Ambiente francese, ai massimi livelli di produzione, farebbe risparmiare 1,65 milioni di tonnellate di C02, un contributo minimo rispetto ai 34 prodotti ogni anno dal solo settore energetico. Inoltre l’energia nucleare e quella idraulica, che nel Paese rappresentano il 90% del totale, hanno emissioni di C02 pari all’eolico.
Se, dunque, dal punto di vista del risparmio di anidride carbonica, l’energia alimentata dal vento non è poi così vantaggiosa, si può dire lo stesso sotto il profilo economico: in Francia, così come nel nostro Paese, il settore delle rinnovabili gode di consistenti incentivi. EF compra l’elettricità prodotta da una turbina a 86 cent. al chilowattora in rapporto a un prezzo di mercato che oscilla tra i 60 e gli 80 e il sovraprezzo va a ricadere sul consumatore finale. Così come accade in Italia.

Altre fonti di energia, ad esempio il nucleare, prevedono, invece, che i costi siano solo a carico delle aziende e che non ci sia nessuna spesa aggiuntiva per l’utente.
Alla luce di tutte queste motivazioni, la maggior parte dei francesi è arrivata a escludere l’ipotesi di puntare unicamente sulle rinnovabili, preferendo, piuttosto, affiancare fonti “alternative” e nucleare, al punto che , afferma Greencity, “ i supporters del vento puntano ora sul tema della diversificazione, piuttosto che della sostituzione..".

Nonostante le diversità dei due Paesi, le difficoltà riscontrate in Francia nell’applicazione dell’eolico non sono, poi, molto diverse da quelle presenti nel nostro Paese. Con l’unica differenza che in Italia si continua ancora ad esaltare i vantaggi delle rinnovabili, trascurando l’altra faccia della medaglia. Non sarebbe il caso, allora, che anche noi iniziassimo a prendere coscienza che solo affiancando le due fonti si può davvero iniziare a crescere e a raggiungere una maggiore autonomia energetica?

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