La Russia ha annunciato il prossimo varo di centrali nucleari galleggianti.
Secondo quanto riferisce The Voice of Russia, nei Cantieri Baltici di San Pietroburgo è stata realizzata una chiatta predisposta per il contenimento di due reattori nucleari da 35 MW ciascuno. Del tipo utilizzati dai rompighiaccio a propulsione nucleare in servizio in Russia da circa 50 anni.
La base galleggiante è lunga 144 metri e larga 30 ed ha una durata di vita stimata in circa 40 anni. E presenta una lunga serie di vantaggi.
A cominciare dal costo dell’energia generata, che è stimato pari a circa la metà del kWh prodotto da una centrale nucleare a terra, anche considerando i costi di smantellamento, infinitamente inferiori, e quelli delle infrastrutture ausiliarie ridotte, ad esempio per la trasformazione e il trasporto dell’elettricità, visto che le centrali possono essere situate a ridosso dei luoghi di utilizzo.
Inoltre, appunto, la centrale può essere rimorchiata presso qualsiasi località costiera, dove può elargire elettricità o calore o produrre acqua potabile.
Si tenga peraltro conto che 70 MWe (equivalenti a 300 MW termici) sono sufficienti a coprire la domanda di elettricità e/o calore per usi civili di una città con 500 mila abitanti (calcolando un consumo medio non da Paese in via di sviluppo, ma italiano, pari cioè a circa 3.000 kWh/anno per famiglia).
Fonte: Energy mix
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