lunedì 12 luglio 2010

Il Piemonte dice sì al nucleare

In ordine sparso, un po' qua e un po' là, le amministrazioni locali disposte ad accogliere una centrale nucleare sul proprio territorio stanno piano piano uscendo allo scoperto. Dopo una prima apertura da parte di alcuni esponenti dell'Emilia Romagna a giugno, ora è il Piemonte a dichiararsi pronto a ospitare una centrale.

È stato proprio l'assessore regionale all'ambiente, Roberto Ravello, a chiarire esplicitamente questa possibilità: «Il Piemonte non può che pensare di mettersi a disposizione per fare la propria parte», ha affermato intervenendo alla presentazione del decimo rapporto sull'ambiente dell'Arpa Piemonte. Ravello ha aggiunto di «non avere timori per il fatto che la nostra Regione possa aprirsi al nucleare».

Secondo l'assessore «è inaccettabile che il Piemonte possa solo subire i rischi dell'attività delle centrali francesi e svizzere e non i benefici derivanti dalla costruzione di impianti di ultima generazione con le più ampie garanzie di tutela per il territorio e la popolazione».

L'apertura del Piemonte era stata preannunciata dalla decisione da parte della nuova giunta regionale di ritirare il ricorso contro la delega al Governo in materia di nucleare che aveva presentato insieme ad altre 10 Regioni alla Corte Costituzionale (che lo ha respinto).

Il Piemonte è sempre stata una Regione protagonista del nucleare italiano: nel 1965 la centrale di Trino Vercellese è stata terza in Italia a entrare in attività; Saluggia, sempre in provincia di Vercelli, è stata scelta come sede prima del reattore sperimentale Avogadro e poi del deposito temporaneo di combustibile irraggiato.

Da Nuclear News

1 commento:

  1. Speriamo quindi di ritornare ai fasti del passato (prima del referendum del 1987) come testimonia questo video

    http://www.youtube.com/watch?v=eawcdbNucJo

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