martedì 6 luglio 2010

Il Nucleare il senso del “boicottaggio”


Nel suo blog (The Week in Nuclear) John Wheeler, ingegnere impegnato nell’industria nucleare, racconta un curioso aneddoto sul boicottaggio di imprese e celebrità che si oppongono all’uso pacifico nel nucleare. L’idea per questo post gli è venuta mentre parlava con alcuni amici sul disastro ambientale nel Golfo del Messico e sull’efficacia o meno di boicottare la BP.

Secondo Wheeler, il boicottaggio ha senso solo quando si ha un’alternativa da sostenere: per questo spesso critica i gruppi “ambientalisti” come Greenpeace e Friends of the Earth, che sembrano essere contro tutto e tutti senza però fornire alternative.

E racconta di quando, vari anni fa, la catena Ben & Jerry’s aprì una delle prime gelaterie proprio vicino a casa sua. Per Wheeler, il loro gelato divenne un rituale. Col passare del tempo l’impresa B&J è cresciuta e i suoi fondatori si sono attivati nella politica del Vermont a favore di gruppi schierati contro la centrale nucleare Vermont Yankee.

Vedendo che ogni porzione di gelato comprata finanziava gli sforzi di coloro che volevano chiudere l’unica centrale nucleare del Vermont, Wheeler smise di andare da B&J’s. Probabilmente questa compagnia non si rendeva conto che, senza la Vermont Yankee, l’elettricità usata per produrre il gelato sarebbe dovuta arrivare necessariamente dai combustibili fossili, contribuendo all’inquinamento atmosferico. Così, se il gelato significava sostenere l’utilizzo del petrolio, Wheeler preferì rinunciare al suo rituale e scegliere altre gelaterie!

Wheeler ha anche smesso di guardare i film e le apparizioni televisive di Alec Baldwin e Kim Basinger, sostenitori di un progetto lobbista anti-nucleare che produce vari rapporti privi di base scientifica e cerca di chiudere due centrali molto importanti.

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