venerdì 5 marzo 2010

Ogni anno l’Italia paga alla Francia l’equivalente di un reattore

C’è un motivo innanzitutto per essere a favore del nucleare: l’enorme spesa dell’Italia per importare energia. Lo conferma Franco Battaglia, chimico-fisico e docente all’Università di Modena, in un’intervista al quotidiano “L’opinione delle libertà”.

Battaglia osserva infatti che «l’Italia ha un contratto da 6.000 MW elettrici con la Francia: alla quale ogni anno paga l’equivalente di un reattore. Lo “scherzo” dura da 20 anni: un quarto del parco nucleare francese l’hanno pagato i contribuenti italiani».

Per quanto riguarda i timori sul rischio sismico, Battaglia fa l’esempio del Giappone: «Il Giappone ha una densità di popolazione doppia dell’Italia e una sismicità che non ha nulla da “invidiare” all’Italia: in Giappone ci sono più di 50 reattori nucleari in sevizio».

Infine, secondo Battaglia, un altro motivo per introdurre il nucleare è l’eccessiva dipendenza dell’Italia dal gas e dal petrolio: «Il gas (come il petrolio) è un bene prezioso che andrebbe riservato alla chimica e all’autotrazione. Bruciare gas (e anche petrolio) per produrre energia elettrica è un crimine. Stati Uniti e Regno Unito lo fanno per il 20%, la Germania per il 10%, la Francia per il 5%; ma noi lo facciamo per il 55%!».

Su L'Opinione si può leggere tutta l'intervista

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