martedì 23 marzo 2010

La maggioranza degli svedesi sono favorevoli al nucleare

Più della metà degli svedesi ritengono che il governo debba continuare a usare le centrali nucleari, e che i reattori attuali, quando smetteranno l’attività, dovranno essere sostituiti da reattori nuovi. Sono i risultati di un sondaggio condotto dalla società di statistica TNS Sifo per conto della SKGS, l’associazione che rappresenta le industrie elettriche svedesi.

Più precisamente, il 52% degli svedesi sono a favore della prosecuzione dell’uso del nucleare. Di questi, il 30% sono a favore della costruzione di nuove centrali in sostituzione di quelle che termineranno la loro attività, e il 22% pensano che dovrebbero essere costruiti anche reattori in aggiunta a quelli esistenti. Il 45% sono invece per l’addio al nucleare, ma solo il 9% si sono espressi per la chiusura al più presto delle centrali.

«Nonostante il sondaggio sia stato condotto in un momento di prezzi alti per l’elettricità, è forte il sostegno popolare per l’energia nucleare. Ed è ragionevole pensare che sarebbe stato ancora più forte in un altro momento», ha commentato Kenneth Eriksson, presidente della SKGS.

«La questione dell’energia è troppo importante per ridurla a un’arma politica. La Svezia deve sviluppare, e non smantellare, tutte le forme di energia a basse emissioni di gas serra, compreso il nucleare», ha aggiunto Eriksson.

La Svezia, Paese fra i più sensibili alle tematiche ambientaliste, ha compiuto una parabola paradigmatica nell’orientamento sul nucleare: nel 1980 con un referendum aveva deciso di abbandonarlo, ma in seguito è ritornata sulle sue decisioni, e i sondaggi hanno mostrato da allora un favore crescente per il nucleare. Nel febbraio 2010 poi il governo ha approvato un emendamento per consentire la sostituzione dei reattori esistenti quando termineranno l’attività.

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