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martedì 25 gennaio 2011

Più sole e atomo: la strategia energetica di Riad

Meno dipendenza dal petrolio, più energia da fonti alternative, in particolare dal sole e dall'atomo.
Partendo da altre premesse e altri scenari geo politici, arriva alla stessa conclusione della neccessità di diversificare le fonti energetiche anche il paese di re Abdullah, il più ricco al mondo per riserve petrolifere. Oggi, infatti, si trova davanti a un bivio: continuare a basare il proprio sviluppo sull'estrazione del greggio, rischiando tra pochi anni di non poter garantire i livelli di export attuali, oppure avviare nuovi progetti per differenziare le proprie fonti d'approvvigionamento e "salvaguardare" le riserve petrolifere.

La questione, riporta il sito web dell'emittente "Financial Times", è vitale per l'economia del paese del Golfo. Un recente rapporto governativo indica che nei prossimi 17 anni il fabbisogno energetico della popolazione saudita quasi triplicherà, passando da 3,2 milioni di barili al giorno a 8 milioni, che è pressapoco il dato della produzione attuale. Il rischio è che la maggior parte delle risorse debba essere destinato al mercato interno, riducendo le esportazioni di greggio sulle quali il paese ha finora fondato la sua ricchezza.

"Le esportazioni di petrolio e la crescita economica saranno frenate se non ci sarà un incremento di energia prodotta da altre fonti", ha affermato Hashim Yamani, presidente della Città di re Abdullah per l'Energia atomica e rinnovabile. La strategia di Riad di diversificare le fonti d'approvvigionamento energetico risponde quindi alla crescente domanda interna. Negli ultimi mesi i vertici di Riad hanno discusso con Mosca la firma di un progetto di accordo di cooperazione per lo sviluppo di energia nucleare a scopi civili.

giovedì 19 novembre 2009

Tu da che parte stai?

Un commento anonimo mi chiede se sono "di parte", perchè non condivido le iniziative di Grillo.
E allora a proposito del stare o non stare dalla parte di qualcuno, o di qualche idea, o ideologia, riporto l'estratto di questo post. Per chi ha tempo, merita di essere letto per intero:

"...Potrei andare avanti a lungo sugli esempi di negazionismo e revisionismo associati ai soli problemi energetici e ambientali: sembra che il revisionismo sia il grande sport del ventesimo e ventunesimo secolo applicato a molti aspetti della vita civile. Direi della vita “incivile” perché il progresso richiederebbe una grande operazione di ricerca della vera-verità anche nel campo scientifico e tecnologico e la fine del chiacchiericcio che esplode intorno ad ogni nuovo o vecchio aspetto, amplificato dai giornali, dalle televisioni e da Internet spesso disposti a credere chiunque sia in cerca di qualche visibilità con idee anche strampalate.
Io da che parte sto?


Stiamo vivendo in un’epoca in cui, come diceva Mao, al buio tutti i gatti sono grigi. Ci deve essere allora qualche guida che aiuta a districarsi nella selva di semi-verità e di semi-menzogne. Purtroppo la risposta non va cercata nei computers, nelle riviste o nei trattati, ma nella propria testa, nello sforzo di conoscenza e di approfondimento diretto dei fatti, nella verifica delle notizie alla luce dei valori che ciascuno porta nel proprio cuore...
"

Scritto da Giorgio Nebbia su Rinnovabili.it