martedì 27 aprile 2010

Tecnologia-ponte in attesa del boom delle rinnovabili

Dovremmo essere tutti a favore della costruzione di nuovi centrali nucleari, come tecnologia-ponte finché non saremo in grado di ricorrere unicamente a fonti rinnovabili per l'elettricità, il riscaldamento e il carburante.

Le fonti rinnovabili sono la forma energetica più desiderabile, perché sono sicure, hanno una buona diffusione geografica e il combustibile è gratis. L'obiettivo Ue per le rinnovabili è di raggiungere il 20% entro il 2020. È un buon obiettivo, e va realizzato. Ma l'80% resta ancorato ad altre fonti energetiche. Ci vorranno diversi decenni prima che l'Ue possa dirsi rinnovabile al 100%.

Ho passato 18 anni, dal 1989 al 2007, a disquisire e a battermi contro l'energia nucleare, nel mio lavoro per Ong, think-tank e per il governo britannico. Nel 2006 ho letto dei rapporti sul permafrost che si sta sciogliendo in Siberia; nel processo vengono rilasciate quantità enormi di gas metano, che contribuisce in modo potente all'effetto serra, e questo mi ha indotto a riflettere con grande serietà sulla mia posizione. La crisi climatica oggi è talmente grave che dobbiamo fare tutto il possibile per tenerla sotto controllo. L'energia nucleare non è a emissioni zero di carbonio. Ma è a bassa emissione e, per questo motivo, è venuto il momento di accettarne l'uso come tecnologia-ponte.

L'Ipcc (il Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici), creato alla fine degli anni 80 per valutare le questioni scientifiche e per offrire consulenza ai governi, ha concluso nel 2007 che il cambiamento climatico è ormai «inequivocabile» e che «probabilmente» (cioè con una probabilità superiore al 90%) è provocato dalle attività umane.

Automobili, camion e treni possono e dovrebbero usare l'elettricità, non il petrolio. Già nei veicoli ibridi-elettrici di oggi le emissioni di carbonio per chilometro percorso sono inferiori rispetto ai motori a benzina o a gasolio e, via via che questi ibridi diventano sempre meno inquinanti, le emissioni si abbassano ulteriormente.
La qualità dell'aria migliorerà ulteriormente con i veicoli elettrici: un loro uso più diffuso significa che, a prescindere dai progressi nell'efficienza energetica, ci sarà un aumento significativo dell'uso dell'elettricità in tutto il mondo e nell'Ue. E ci sono altre ragioni per cui l'uso dell'elettricità aumenterà.
Nessuna forma di produzione di elettricità è totalmente priva di emissioni di carbonio. Ma le emissioni prodotte dall'intero ciclo nucleare (compresi il decommissioning e la gestione delle scorie) sono un decimo circa di quelle generate da una normale centrale elettrica a carbone, un quarto di quelle di una centrale a gas, all'incirca uguali alle emissioni prodotte dall'energia solare e circa il quintuplo di quelle dell'energia eolica: un'altra ragione per cui questa fonte energetica va diffusa il più rapidamente possibile.
È chiaro che ci sono dei rischi associati all'energia nucleare, tra cui le scorie radioattive, l'inquinamento e il costo. Sono rischi seri, e di sicuro non vanno ignorati. Tuttavia sono meno seri del rischio di un aumento di sei gradi nelle temperature globali. Le scorie radioattive andrebbero sotterrate, a una profondità che le metta al riparo da eventuali attacchi o bombardamenti, ma che ne permetta anche il monitoraggio.

Sole 24ore

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