giovedì 15 aprile 2010

Più posti di lavoro che scorie. Il nucleare sostiene il paese

La rivoluzione nucleare è già iniziata e L'Enea ha acceso i motori. Del cambiamento si fa interprete Giovanni Lelli, che mostra ottimismo dinnanzi al problema dello smaltimento delle scorie ad alta attività, quelle che presentano livelli di radiazioni incompatibili con l'ambiente per migliaia o decine di migliaia di anni. "Il problema esiste, ma il traguardo dell'abbattimento dei livelli di CO2 - spiega il commissario dell'Enea - è il fil rouge che unisce gli interventi per l'efficienza energetica e l'atomo".

Calcolatricie e dati Ocse alla mano, il commisario dell'Enea afferma che nell'arco del suo ciclo vitale (60 anni), una centrale arriva a produrre una quantità di scorie a lunga vita e alta attività che copre la metà di un campo da tennis per un altezza di sette metri. Ciò non significa ridimensionare il problema, ma confrontarlo con i danni prodotti dalla CO2, senza contare che su questo fronte la comunità internazinale si stia mobilitando per creare alcuni depositi geologici da localizzare in diverse aree del pianeta.

In particolare, afferma Lelli, al di là delle grandi aziende che gestiranno la costruzione degli impianti, ci sono centinaia di imprese manifatturiere che saranno coinvolte nella costruzione delle centrali. Il nucleare è un importante occasione per portare lavoro alle nostre imprese in un settore ad alta teconologia. Ma occorre fare un confronto con lo sviluppo delle fonti alternative. Con gli incentivi il nostro Paese si è messo in posizione di avanguardia nella realizzazione di impianti alimentati da energie rinnovabili, ma i posti di lavoro creati sono stati molto inferiori alle aspettative, perchè le pale eoliche parlano danese e il silicio del fotovoltaico è importato dalla Cina. Il che significa che una discreta parte del denaro messo a disposizione attraverso gli incentivi è finita all'estero. Le centerali nucleari richiedono invece un Know how italiano sia un lavoro di componentistica. Un impianto eolico è fatto da un motore e una pala, la centrale nucleare è un insieme di sistemi di controllo e protezione, di tubazioni, pompe e valvole che verranno prodotti dalle imprese italiane. Stimiamo che saranno centinaia le aziende italiane coinvolte nella costruzione della prima centrale e con loro migliaia di lavoratori, senza contare che il processo di qualificazione nucleare apre nuove strade alle nostre imprese sui mercati esteri che si stanno aprendo all'energia atomica per uso civile.

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