mercoledì 14 aprile 2010

"Lettera aperta contro il nucleare"

“Siamo un gruppo di docenti e ricercatori ….” Cosi inizia la lettera aperta contro il nucleare ai candidati alle elezioni regionali, appena tenute. Scienziati quindi, dai quali sarebbe normale attendersi ragionamenti logici, qualche numero, qualche comparazione e soprattutto il rispetto di alcuni criteri logici.

Tutte cose di cui non vi è traccia alcuna in questa lettera piena invece di affermazioni generiche, ideologiche, addirittura difficilmente confutabili, tanto sono prive di sostanza.
E’sufficiente leggere la seconda parte del documento, quella in cui dovrebbe stare la sostanza e le prove delle ragioni antinucleari. Il capolavoro sta nel paragrafo su Obama, la cui posizione è così riassunta:

1.Obama è per le rinnovabili.
2.Obama ha concesso prestiti alle nuove centrali
3.Obama lo ha fatto perché è prigioniero delle lobby.

Evidentemente nessuno ha letto le dichiarazioni di Obama che ha mandato a quel paese, accusandoli di infantilismo, gli ambientalisti americani che continuano a protestare contro la sua scelta. E poi scusate: perché uno è sempre prigioniero delle lobby nucleari e mai delle lobby delle rinnovabili. Chi costruisce rinnovabili è per caso un filantropo che investe per fare beneficenza?

Altrettanto esilarante l’argomento sui costi. Il nucleare costa troppo. Rispetto a che cosa? Rispetto ai combustibili fossili, di cui si preannuncia la prossima fine? Rispetto a quale prezzo del petrolio, del gas e del carbone? Ma non si rendono conto che fare questa affermazione significa accettare a dittatura dei combustibili fossili?

Infatti, quando poi si afferma che l’energia nucleare ha perso quote di mercato si evita accuratamente di dire che le ha perse a favore del carbone e del gas … Nel mondo 10 anni fa i fossili contribuivano per il 63% alla produzione di energia elettrica. Nel 2007 erano arrivati al 68%. Anche l’idroelettrico, nonostante la crescita dovuta ai grandi progetti asiatici, ha perso quote percentuali. Le altre rinnovabili sono talmente trascurabili da non potere essere prese in considerazione.

C’è poi l’argomento sulla dipendenza energetica italiana che aumenterebbe a causa delle importazioni di uranio. Evidentemente nessuno di loro ha mai visto una matrice di rischio, fatto un calcolo delle probabilità, capito la differenza fra la Libia e il Canada.

Altre chicche riguardano ad esempio il fatto che la produzione di energia nucleare non sarebbe priva di emissioni perché occorre considerare la C02 emessa nella fase di costruzione. Ma qualcuno ha fatto lo stesso conto per il solare, l’eolico, l’idro? Ma di che cosa stiamo parlando?

Lasciamo perdere la poesia sul sole. L’ultimo argomento è forse il più comico. L’energia nucleare non va bene anche perché “ è evidente che, a causa del suo altissimo contenuto tecnologico, l’energia nucleare aumenta la disuguaglianza fra le nazioni. Risolvere il problema energetico su scala globale mediante l’espansione del nucleare porterebbe inevitabilmente ad una nuova forma di colonizzazione: quella dei paesi tecnologicamente più avanzati su quelli meno sviluppati.”.

Questo è vero, anzi verissimo. Infatti, fra qualche anno, l’Italia sarà colonizzata da Cina, India, Corea del Sud, Russia che stanno costruendo un bel numero di centrali nucleari.

Dal blog di Chicco Testa

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