lunedì 11 gennaio 2010

Più integrata la sicurezza nucleare in Europa

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA), in collaborazione con la Commissione Europea, ha raggiunto un accordo per una maggiore integrazione della sicurezza nucleare a livello europeo.

Questa intesa riguarda tutti i Paesi europei con attività nucleari, esclusi Regno Unito e Francia (che hanno uno status particolare in base al Trattato di non proliferazione): Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Finlandia, Germania, Ungheria, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia.

«Questo passo importante è il risultato di un impegno comune da parte di tutti i soggetti coinvolti», ha dichiarato Andris Piebalgs, commissario all’energia della Commissione Europea.
«In questo modo la IAEA potrà applicare a ogni Paese misure meno restrittive e più tagliate sui singoli casi particolari. Si potranno così ridurre le ispezioni e i relativi costi», ha commentato Olli Heinonen, vicedirettore generale dell’IAEA e capo del Dipartimento della Protezione.

Il commissario Piebalgs si era già espresso sul tema del nucleare, affermando che “...l'opzione nucleare deve rimanere “aperta” per tutti quegli Stati che vogliono produrre o consumare questo tipo di energia. Ci sono tredici Stati membri che producono energia nucleare e sono ancora di più quelli che la utilizzano”, ha osservato. Secondo alcune stime citate dallo stesso Commissario Ue, il nucleare soddisfa oggi il 32% della domanda di elettricità nel territorio europeo. Inoltre, questa fonte di energia, non produce gas nocivi e - come spiega il Libro Verde - è al momento la forma più diffusa di energia pulita (carbon free) presente in Europa."

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