L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA), in collaborazione con la Commissione Europea, ha raggiunto un accordo per una maggiore integrazione della sicurezza nucleare a livello europeo.
Questa intesa riguarda tutti i Paesi europei con attività nucleari, esclusi Regno Unito e Francia (che hanno uno status particolare in base al Trattato di non proliferazione): Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Finlandia, Germania, Ungheria, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia.
«Questo passo importante è il risultato di un impegno comune da parte di tutti i soggetti coinvolti», ha dichiarato Andris Piebalgs, commissario all’energia della Commissione Europea.
«In questo modo la IAEA potrà applicare a ogni Paese misure meno restrittive e più tagliate sui singoli casi particolari. Si potranno così ridurre le ispezioni e i relativi costi», ha commentato Olli Heinonen, vicedirettore generale dell’IAEA e capo del Dipartimento della Protezione.
Il commissario Piebalgs si era già espresso sul tema del nucleare, affermando che “...l'opzione nucleare deve rimanere “aperta” per tutti quegli Stati che vogliono produrre o consumare questo tipo di energia. Ci sono tredici Stati membri che producono energia nucleare e sono ancora di più quelli che la utilizzano”, ha osservato. Secondo alcune stime citate dallo stesso Commissario Ue, il nucleare soddisfa oggi il 32% della domanda di elettricità nel territorio europeo. Inoltre, questa fonte di energia, non produce gas nocivi e - come spiega il Libro Verde - è al momento la forma più diffusa di energia pulita (carbon free) presente in Europa."
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