martedì 19 gennaio 2010

Il nucleare in Europa













È tornata l’era del nucleare. Secondo l’Iaea (International Atomic Energy Agency) a giugno 2009 i reattori in costruzione nel mondo erano 53, quelli pianificati 131. Nel 2007 quelli in costruzione erano 34 e quelli pianificati 81. In solo due anni vari paesi del mondo hanno fatto partire la costruzione di altri 9 reattori e ne hanno pianificati altri 50. Poi ci sono paesi come la Spagna che poche settimane fa, con il governo Zapatero, ha aperto alla possibilità di allungare la vita residua delle centrali, purché in condizioni di massima sicurezza, ed ha anche deliberato la costruzione di un deposito per le scorie. Con la scelta del governo di tornare al nucleare, anche l’Italia si è rimessa in pista ed è già cominciata la fase operativa con una sorta di appello alle imprese italiane. A fare le convocazioni Confindustria e Enel, che a Roma in Viale dell’Astronomia hanno chiamato a raccolta oltre 300 imprese italiane potenzialmente interessate alla filiera nucleare, nella giornata del Supply Chain Meeting-Progetto nucleare Italia. Ad aprire i lavori, oggi, il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia e l’amministratore delegato dell’Enel, Fulvio Conti.

La giornata serve ad illustrare il percorso di qualificazione richiesto alle aziende che vogliano operare nel settore nucleare, avendo così i requisiti per partecipare alle gare d’appalto non solo in Italia ma anche all’estero. Stiamo infatti parlando di un mercato che, secondo l'Ocse, entro il 2050 aumenterà del 375% con l’arrivo dei cosiddetti nuovi paesi nucleari come Indonesia, Vietnam, Malesia, la Thailandia e i paesi del Medio Oriente.

Nell’immediato si tratta di costruire i 4 impianti coi quali Enel raccoglie la sfida del governo di riportare il nucleare in Italia (il piano di Scajola prevede 8 impianti), con un investimento che si aggira attorno ai 18 miliardi di euro, il 70% dei quali potrebbe ricadere sulle imprese italiane. Ecco perché Confindustria ha deciso di sostenere la partecipazione dell’industria italiana al rilancio del nucleare.

Le imprese che potranno essere coinvolte arriveranno dai settori più disparati. A parte le opere civili e la tecnologia nucleare vera e propria, opere e forniture riguarderanno componenti meccanici, elettronici, elettrotecnici, apparati elettrici, sistemi informatici di gestione e controllo, e così via. Insomma la torta è interessante e a quanto sembra c’è spazio per tutti, purché in possesso delle caratteristiche necessarie (sicurezza, certificazioni, specifiche delle produzioni, ecc.).

I 4 impianti Enel verranno costruiti con tecnologia francese e saranno di terza generazione Epr (European pressurized reactor) da 1.600 megawatt ciascuno. Il governo punta a posare la prima pietra entro la fine della legislatura per poi avere il primo impianto entro dieci anni.

Fonte: Affari italiani

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