venerdì 22 gennaio 2010

Perché gli Stati Uniti rischiano di perdere la leadership

I recenti successi dell’industria nucleare sudcoreana, e i grandi progetti di sviluppo della Cina,
dell’India e dei Paesi arabi, rischiano di far perdere agli Stati Uniti la leadership mondiale del nucleare, a vantaggio dell’Asia. L’"allarme" è stato lanciato da Richard C. Hill, ex professore di ingegneria all’Università del Maine, con un articolo pubblicato sul quotidiano Bangor Daily News. Hill nota che gli Emirati Arabi Uniti, nonostante siano il terzo esportatore di petrolio al mondo, hanno lanciato un gigantesco programma nucleare affidandolo alla Corea del Sud, la quale, a sua volta, sta negoziando altri contratti con l’India, la Giordania e la Turchia. I Paesi occidentali, a partire da Stati Uniti e Francia, i capofila del nucleare, stanno a guardare.
Hill cita il segretario dell’energia degli Stati Uniti, Steven Chu, secondo cui il sistema di ricerca e sviluppo americano è ancora il migliore del mondo, e che può guidare la nuova rivoluzione industriale globale verso le energie pulite. «Ma – si chiede Hill – di cosa sta parlando Chu? Delle energie rinnovabili o del nucleare?». Un enorme vantaggio del nucleare rispetto al solare e all’eolico è che le centrali si possono costruire vicino ai centri che ne hanno bisogno, e non in zone necessariamente soleggiate o ventose: si possono evitare così spaventose reti di cavi ad alta tensione.
Secondo Hill, molti potenziali investitori nel nucleare sono intimoriti dai troppi vincoli posti dalle normative rispetto ai concorrenti asiatici. A Chu l’onere di rilanciare gli Stati Uniti e l’Occidente sul mercato del nucleare

1 commento:

  1. Spontaneo è chiedersi se qualcuno è al corrente di quante manifestazioni “GREEN ENERGY” ci siano a carattere Nazionale al Mondo, e quante a livello Internazionale.
    Le tecnologie che sono esposte o in fase di realizzazione sono tali e tante, che per analizzarle, anche velocemente, serve veramente tempo.
    Il dire o forzare aspettative tecnologiche sull’industria nucleare, per la produzione d’energia per usi civili, industriali, sembra avere un senso per chi tecnicamente si è applicato solo in questo settore.
    Il dramma è che dire questo, fa sembrare tutti antinuclearisti, mentre nella realtà in cui ci si cala oggi è dimostrare conoscenza e rispetto non solo per la “bolla” in cui viviamo, ma per le idee di chi cerca produzioni energetiche nel settore.
    Io non cito nomi di responsabili o di personaggi che hanno dalla loro il potere di decidere, non basterebbe un’enciclopedia, però chiedo, non sarà mai che chi investe nel nucleare "per la produzione d’energia elettrica", non stia commettendo un errore tecnologico ENORME.
    Ma soprattutto dico, quali alternative proponete oltre a chiedere di migliorare, incrementare, innovare, parlare di vantaggi che poi nella realtà andrebbero veramente verificati con le nuove tecnologie, (perché "tecnologie" nuove nascono ogni giorno); ed è giusto che si stia a "guardare", perché centrali futuristiche come quelle a CONFINAMENTO MAGNETICO, le vedremo forse fra 300/400 anni, a meno che non parliamo di un diverso uso del nucleare, ma per questo basta e avanza quello che è già stato prodotto.
    Proprio dalla Korea e dalle manifestazioni sponsorizzate dalla KEMCO, a Seoul, presso il COEX, alla fiera del 13-16 ottobre 2009, “KOREA GREEN ENERGY SHOW”, è stato presentato un sistema che sulla stessa superficie di terreno occupato da una Centrale Nucleare, produce in oceano quanto un singolo REATTORE NUCLEARE da 1 GW, produzione oraria istantanea per intenderci, sistema che a breve vedremo in oceano. Penso che questa possa essere una proposta.
    Cordiali saluti, Piccinini Raoul.

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