lunedì 27 dicembre 2010

Tutta la verità sul referendum del 1987

Da quasi una settimana circola sulle nostre tv lo spot del Forum Nucleare Italiano. Puntualmente si sono scatenate in rete le voci di dissenso degli antinuclearisti: la maggior parte di essi ha “ripescato” il referendum dell’ ’87, con cui l’Italia abbandonò il programma nucleare, accusando il Governo di tradire con il ritorno all’atomo la volontà popolare espressa più di vent’anni fa.

Ebbene, proprio il presidente del Forum Chicco Testa ha deciso, attraverso il suo blog, di fare chiarezza. Il referendum non ha cancellato il nucleare, per quattro precise ragioni: innanzitutto l’esito della consultazione ha risentito non poco dell’onda emotiva dell’incidente di Chernobyl (causato da un errore umano e non da un malfunzionamento del reattore, ricordiamolo).

Nel giro di vent’anni, poi, il contesto è fortemente cambiato: allora non esisteva l’emergenza del cambiamento climatico, o comunque non era ancora così avvertita come oggi. E in questi anni studi e ricerche hanno dimostrato che il nucleare è di gran lunga più sicuro e meno inquinante dei combustibili fossili.
Infine, volendo essere precisi, i tre quesiti referendari non riguardavano la chiusura delle centrali (decisione presa dalla politica), ma l’abrogazione di altrettante norme secondarie: un comma che attribuiva al Cipe poteri per la localizzazione delle centrali nucleari, un secondo comma sull’erogazione di fondi per le aree dove sarebbero state installate le centrali nucleari e una norma che consentiva all’Enel di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestione di centrali nucleari all’estero. Ma la realtà dei fatti ha sconfessato anche queste tre decisioni: il potere sostitutivo del Cipe ancora esiste, l’erogazione dei contributi ai territori che ospitano impianti termoelettrici è proseguita nonostante l’esito referendario. E il divieto per l’Enel di assumere partecipazioni all’estero nel settore nucleare è decaduto con la privatizzazione dell’azienda.

Il famigerato referendum, insomma, non ha in concreto messo la parola fine allo sviluppo del nucleare, che nel frattempo è andato avanti. E oggi la nostra dipendenza energetica e l’emergenza ambientale dimostrano come l’atomo sia più che mai indispensabile.

1 commento:

  1. siete 4 sfigati che vogliono solo fare soldi col nucleare. sulla pelle del prossimo.

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