martedì 14 dicembre 2010

Nucleare made in Italy: il 70% delle forniture delle nuove centrali arriverà dalla Lombardia

Le centrali nucleari italiane parleranno lombardo. Secondo uno studio di Euroimpresa, l’Agenzia di sviluppo territoriale che promuove il Distretto dell’energia dell’Alto milanese, le industrie della Lombardia forniranno circa il 70% di ogni nuovo impianto realizzato nel nostro Paese. Se, dunque, il progetto sarà d’importazione francese o americana, le forniture quasi completamente made in Italy. In particolare, dei 3,8 miliardi previsti per un reattore da 1600 MW, come l’EPR francese, 2,64 miliardi andranno alle imprese nostrane. La parte più consistente arriverà dalle opere civili (isola nucleare e convenzionale e fonti di raffreddamento), per un totale di 800 milioni di euro, e dalle forniture termomeccaniche (ad esempio generatori di vapore, semilavorati e componenti meccaniche dell’isola nucleare) per 750 milioni.

Un ottimo affare per le nostre aziende, in gran parte già attive nel nucleare:molte di esse, infatti, stanno partecipando alla realizzazione delle centrali EPR a Flamanville (Francia) e Mohovce (Slovacchia). Questo significa che l’Italia è già presente nel business nucleare estero.

Il ritorno all'atomo dell’Italia, quindi, rappresenterebbe un’occasione imperdibile per la crescita della nostra industria. Ne è convinto anche Giovanni Minelli, technical supervisor di Euroimpresa: “Chi oggi lavora nel nucleare deve poter vantare una struttura ben organizzata, perché significa lavorare esclusivamente con l’estero. Produrre una centrale in Italia sarebbe un’occasione per allargare il mercato interno e un’ottima referenza per andare sui mercati stranieri”. A trarne vantaggio sarebbe anche l’occupazione: nuove centrali equivalgono a nuove forniture e, quindi, nuovo lavoro.

Nessun commento:

Posta un commento