lunedì 6 dicembre 2010

Lelli: “La sicurezza delle centrali è al massimo livello ammissibile”

A pochi giorni dalla nomina dei membri dell’Agenzia che gestirà il ritorno all’energia atomica, Giovanni Lelli, commissario dell’ENEA, celebre polo di ricerca italiano sul nucleare, fa il punto della situazione su Rinnovabili.it. L’ENEA non ha mai interrotto la ricerca (di recente sono stati riattivati i “mini-reattori” Triga e Tapiro) e avrà il compito di supportare sia lo sviluppo dell’industria che l’attività dell’Agenzia, così come accade in altri Paesi “ad esempio in Francia, dove si utilizza un Istituto Scientifico per svolgere funzioni di technical support operator per l’Agenzia di Sicurezza”.

Lelli parla dello “stato dell’arte” del nucleare, cercando di sconfiggere i classici pregiudizi che ancora suscitano perplessità nell’opinione pubblica. A partire dal discorso sicurezza e dal problema scorie: “La questione sicurezza attualmente è al massimo livello ammissibile. Dobbiamo rientrare nell’ordine delle idee che un evento come Chernobyl non può accadere di nuovo”. Gli stessi rifiuti radioattivi non sono da considerare un problema, ma un vantaggio: “Non vedo problematiche nello stoccaggio delle scorie. Anzi in un certo senso la vedo un’opportunità più che un problema… Noi abbiamo avuto l’idea di mettere accanto al deposito un polo tecnologico di interesse economico-territoriale che si occuperà di gestire attività inerenti il deposito stesso”.

Anche l’impatto ambientale di una centrale è poco influente: “Per ciò che concerne l’impatto ambientale va considerato l’intero ciclo di vita della trasformazione della fonte primaria di energia, sia essa petrolio, gas o uranio, in forma di vettore energetico, e quindi di energia elettrica. Pensiamo al Golfo del Messico, gli incidenti in Cina e gli ultimi fatti in Nuova Zelanda, ricordiamo il vagone del treno esploso a Viareggio: questo, a mio giudizio, è vero impatto ambientale. Ricordiamo le colline di ceneri prodotte da una centrale a carbone. Parliamo anche di impatto ambientale del fotovoltaico, che ormai si vede ovunque nelle campagne – infatti è molto avvertito il problema della sua integrazione – come anche quello dell’eolico. Per quanto invece riguarda l’impatto ambientale di una centrale nucleare, se per un attimo tralasciamo il problema della sicurezza, dobbiamo pensare ad una costruzione con una cupola, una torre ed una ciminiera”.

Senza dubbio le parole di un esperto come Lelli sono un'ottima garanzia dei vantaggi del nucleare. Gli italiani possono dormire sonni tranquilli.

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