martedì 7 dicembre 2010

Un’altra polemica inutile sul nucleare

Negli ultimi tempi protestare contro il nucleare sembra quasi una moda. Oggi leggevo che il Kyoto Club, no profit impegnata nella lotta al cambiamento climatico, si fa promotore dell'ennesima protesta contro l'atomo. E mi meraviglio come a "scendere in piazza" sia proprio un'associazione molto sensibile alla questione del cambiamento climatico. Ossia, tu che parli di prevenire il cambiamento climatico perchè bocci a priori una delle poche soluzioni possibili? Vabbè, ma questa è solo una delle tante contraddizioni in cui cadono gli "ambientalisti anti nucleare."

Tralasciando il discorso economico, su cui ho scritto più volte, sottolineando come puntare sulle rinnovabili non sia stato proprio un “affare” per l’Italia, volevo far notare un’altra cosa.
Come già è successo altre volte, anche in questo caso queste risorse energetiche sono considerate un’alternativa al nucleare e non come un’opzione da affiancare all'atomo, altrettanto “pulito” , viste le bassissime emissioni di CO2. Tutta l’Europa, così come il nostro Paese, si sta orientando verso il mix energetico, in cui nucleare e fonti “alternative” avranno un ruolo importantissimo. Le rinnovabili, da sole, non possono sopperire al nostro deficit energetico. Innanzitutto perché non sono applicabili su larga scala, ma anche perché non possono garantire per loro natura quella continuità necessaria ad alimentare un intero Paese.

A questo proposito qualche tempo fa ho letto un post, che riprendeva uno studio del Laboratoire des Sciences du Climat et de l’Environnement :la ricerca afferma che, nel periodo dal 1979 al 2008, la velocità del vento di superficie è diminuita del 5-15% in quasi tutto l’emisfero Nord, in particolare in Europa e Asia. Rallentamento probabilmente legato a un aumento della biomassa negli ultimi 30 anni.

Cosa significa tutto questo? Molti potrebbero dire che quella eolica non è l’unica rinnovabile a disposizione o contestare l’attendibilità della ricerca. Può anche essere così, ma, a mio avviso, è un segnale che non va sottovalutato. Non dico che l'eolico fra qualche anno non funzinerà, per carità! Io sono a favore di un investimento sulle rinnovabili. Dico solo che l’eolico, come le altre fonti “alternative”, non basta oggi a soddisfare il nostro fabbisogno energetico, ancora di più se un giorno si dovesse esaurire.
Mi chiedo allora: non sarebbe più costruttivo aprire finalmente le porte anche al nucleare ?

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