domenica 5 aprile 2009

Report: 3° parte


Poi si passa in rassegna l’Uranio, che si giudica fonte limitata per sostenere un investimento sul nucleare. Ma è vero? A leggere qui non si direbbe... Ma non basta. In Tv ecco le immagini delle popolazioni nigeriane coinvolte nell’estrazione dell’uranio e di un villaggio che ignaro della pericolosità del materiale, riutilizza gli strumenti usati per l’estrazione come utensili per il vivere quotidiano. Le immagini sono toccanti: bambini del terzo mondo che giocano con attrezzi ad alta percentuale di radiazioni. Ma la storia della Nigeria non è solo quelle legata all’Uranio e agli investimenti sul nucleare. È una storia di povertà, di fame e di guerra. Troppo vasta per approfondire qui. Direi quasi fuori luogo…

E dopo la Francia, Germania e Africa, arriviamo in Italia, all’accordo del 24 febbraio tra Berlusconi e Sarkozy. Accordo anticipato da qualche informazione sull'Areva e sul “disastroso” bilancio del 2008. In Rete l’associazione “Sortir du nucléaire” sembra non mancare mai di ricordarlo: «Incapace di riconoscere il suo fallimento programmato, Madame Lauvergeon (a capo dell’Areva) si è lanciata in una insensata che ha tutte le chance per finire in un disastro industriale e finanziario. Subito dopo si parla dell'accordo Enel EDF. E ai più digiuni, questa operazione, dopo tali premesse, ha il sapore di una fregatura. Poi è la volta di S. Lhomme, portavoce del movimento Sortir du nucleaire, arrestato per aver rubato un documento confidenziale di Edf in cui si riconosce che il reattore francese Epr non sarebbe sicuro per resistere ad un incidente aereo. Ma essendo il documento confidenziale, diciamo che è la sua parola “contro” Edf.

Sul finale della puntata si parla della borsa elettrica. E sul caro costo dell’energia, ne parla Filippo Giusto dell’Esperia Energia. E qui brutte notizie per tutti: i consumatori pagano a caro prezzo l’energia e non pagheranno meno con il nucleare. E allora la Francia? Perché non parlare anche delle bollette francesi?

E così eccoci giunti al lieto fine … quello fatto dalle rinnovabili e da piccoli risparmiatori che mettendo insieme qualche soldino, hanno partecipato all’iniziativa “adotta un Kilowatt”. Da questa iniziativa è nata una cooperativa: produttori e consumatori insieme per scambiarsi energia. Tutto ciò è bellissimo e ci trova d’accordo sulla necessità di investimenti di questo genere. Ma per carità … non ce lo fate passare come alternativa al nucleare.

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