giovedì 3 febbraio 2011

È obbligatorio sentire il parere delle Regioni, non seguirlo

Per costruire una centrale nucleare il governo dovrà sentire il parere della Regione interessata. Parere che sarà obbligatorio richiedere prima di qualsiasi decisione, ma che poi non sarà vincolante.

La Consulta, chiamata a esprimersi su una serie di ricorsi presentati dalle regioni Puglia, Toscana ed Emilia Romagna sul provvedimento che disciplina la realizzazione e il funzionamento delle centrali nucleari, li ha dichiarati inammissibili o infondati per la gran parte, ma ha invece dichiarato “l’illegittimità costituzionale dell’articolo 4 del decreto legislativo del 15 febbraio 2010, numero 31”.

La Corte Costituzionale – spiega il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo – ha confermato e ampliato l’opzione della piena condivisione con il territorio delle scelte per la localizzazione delle centrali. La decisione non mette in discussione la responsabilità finale del governo, ma aggiunge di fatto un parere delle Regioni anche in sede di autorizzazione unica. Nessuno ha mai pensato di fare le centrali contro il parere delle comunità. Adesso occorre soltanto andare avanti speditamente mettendo in moto l’Agenzia per la sicurezza nucleare”.

“Si apre la strada per una positiva competizione fra le diverse regioni – commenta Chicco Testa, presidente del Forum Nucleare Italiano – fra chi saprà e vorrà assumersi la responsabilità di ammodernare il proprio sistema energetico e produttivo, riducendo l’inquinamento e la dipendenza dai combustibili fossili, e chi continuerà a seguire le vecchie strade. Meglio un consenso esplicito che una lunga e sfiancante guerriglia nei Tar di tutta Italia”.

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