giovedì 10 marzo 2011

Romani e Conti accelerano sul nucleare

La crisi libica e l'impennata del petrolio riportano la necessità di diversificare le fonti di energia al centro del dibattito. E rilanciano la necessità del nucleare, in Italia osteggiato, ma allo stato attuale uno dei migliori modi per sfuggire alla dittatura dell'oro nero. Ieri l'ad di Enel Fulvio Conti ha ribadito la necessità di non mollare i progetti italiani per il ritorno dell'atomo. «L'Italia non è fuori tempo massimo per vedere la prima centrale nucleare realizzata entro il 2020: ma da adesso in poi, per raggiungere l'obiettivo, non sarà più possibile indugiare e bisognerà stringere sia sull'Agenzia per la sicurezza che sugli adempimenti amministrativi» ha detto Conti, davanti alla Commissione Bilancio della Camera. L'ad del gruppo elettrico ha anche messo però qualche paletto. «Se entro fine anno sarà completata la parte amministrativa e ci sarà la piena funzionalità dell'Agenzia per la sicurezza nucleare sarà ancora possibile avere la prima centrale entro il 2020, come previsto», ha spiegato Conti, assicurando quindi che «nonostante il ritardo accumulato, non siamo fuori tempo massimo». Certamente, gli adempimenti da portare a termine non sono pochi. E proprio ieri il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, ha parlato di «accelerata», ricordando che è stato approvato il regolamento per la scelta dei siti per recepire la recente sentenza della Corte Costituzionale che coinvolge le Regioni: «Gli operatori chiederanno alle Regioni la possibilità di individuare il sito e le Regioni, con il ministero e l'Agenzia, diranno se quel sito va bene o male», ha spiegato il ministro. È proprio questo il tema su cui concentrarsi l'anno prossimo, ha sottolineato Conti, secondo cui, per rispettare la tabella di marcia, è vitale che gli iter autorizzativi partano entro il 2012.

Fonte - Il Tempo

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